agglutinante

Indice

Lessico

agg. [sec. XVII; ppr. di agglutinare]. Che può facilmente agglutinare o agglutinarsi.

Linguistica

Il termine è usato per indicare un gruppo di lingue che, in base a certi principi di valutazione, hanno caratteri strutturali comuni che le differenziano da altri gruppi linguistici. La triplice partizione delle lingue in monosillabiche o isolanti (come il cinese), agglutinanti (come le lingue ugro-finniche, uralo-altaiche, polinesiane) e flessive (come le lingue indeuropee) poggia fondamentalmente su un criterio di classificazione morfologica. È un tipo di classificazione antiquato e di scarso valore scientifico, anche se ancor oggi molto diffuso e popolare. Nelle lingue monosillabiche o isolanti in generale la funzione della parola è indicata solo dalla sua posizione nella frase; per esempio, il nome del possessore precede quello dell'oggetto posseduto: “uomo” “cavallo”=cavallo dell'uomo; il plurale è espresso non con una desinenza o con un suffisso ma attraverso la composizione di temi-radici: “moltitudine”+“cavallo”=cavalli. Le lingue flessive sono dotate di una loro tipica struttura grammaticale; le lingue agglutinanti, infine, sono sostanzialmente caratterizzate da affissi distinti tra loro e con funzioni particolari. La differenza tra lingue agglutinanti e lingue flessive consiste cioè principalmente nel fatto che nelle prime gli affissi possono avere una loro autonomia (per esempio, l'affisso ungherese -ben che indica lo stato in luogo è propriamente l'avverbio benn, dentro), mentre le desinenze delle lingue flessive, prese separatamente, non hanno senso compiuto (così, per esempio, la desinenza -bus del dativo e ablativo plurali in latino); e più ancora nel fatto che nelle lingue flessive le desinenze sono morfemi sintetici (la desinenza del latino rosarum indica contemporaneamente il caso genitivo e il numero plurale), mentre gli affissi delle lingue agglutinanti sono morfemi analitici avendo ciascuno di essi un solo e unico valore (per esempio, in turco il plurale è espresso con -ler, lo stato in luogo con -de: quindi ev, casa; ev-de, nella casa; ev-ler, case; ev-ler-de, nelle case).

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