aggrappare

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v. tr. [sec. XIII; a-+grappa].

1) Disus., afferrare con le grappe e, generalmente, afferrare saldamente.

2) Comunemente rifl., afferrarsi, attaccarsi con forza: aggrapparsi a uno scoglio. Fig., cercare in qualche cosa l'estremo rimedio: aggrapparsi a un cavillo, a una speranza. § L'aggrapparsi è un comportamento tipico dei piccoli di alcune specie di mammiferi che nei primi giorni o settimane di vita si mantengono, con le zampe, stretti al pelo del ventre o del dorso della madre e da essa vengono trasportati. Sono tipici “aggrappatori” le scimmie, le proscimmie, i pipistrelli, i bradipi e i koala. La posizione ventrale è tale che i piccoli possono essere allattati senza essere maneggiati. Le scimmie antropomorfe in genere trattengono i piccoli, pur aggrappati, con una mano. Nell'uomo il neonato ha perso la capacità di aggrapparsi, concomitantemente alla perdita di una pelliccia consistente nell'adulto, ma conserva un riflesso di prensione che si manifesta in seguito alla stimolazione del palmo della mano.

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