alcolemìa

ssf. [alcol+-emia]. Concentrazione di alcol etilico nel sangue che, entro certi limiti, è in rapporto con la quantità di alcol ingerito. L'alcol etilico presente, in condizioni normali, nei liquidi organici deriva dal catabolismo dei glucidi e dei lipidi e rappresenta un indice del ricambio di tali sostanze. Quando l'alcolemia supera il valore di 0,05 g per 100 cm3 di sangue alcuni processi psichici risultano alterati; il valore di 0,15 g esprimerebbe uno stato tossico; al di sopra di 0,20 g si avrebbe intossicazione acuta; oltre 0,50 g si hanno conseguenze letali. In numerose nazioni, tra cui l'Italia, allo scopo di limitare gli incidenti stradali dovuti all'abuso di alcol, è stato adottato un tasso legale di alcolemia che, quando viene superato, rende passibile il guidatore di contravvenzione. In altri Paesi, invece, è stato stabilito che la diversa tolleranza all'alcol degli individui deve portare a fissare il tasso legale di alcolemia tenendo conto dei soggetti meno resistenti.

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