allantòide

sf. [sec. XVII; dal greco allantoeidḗs, che ha la forma di salsiccia]. In embriologia, uno degli annessi embrionali dei Vertebrati amnioti (Rettili, Uccelli e Mammiferi). Si forma come estroflessione sacciforme della parte posteriore dell'endoderma, e ha la funzione di mediare gli scambi gassosi e raccogliere i rifiuti urinari dell'embrione in accrescimento. Negli Uccelli e nei Rettili l'allantoide diventa un grande sacco poiché non c'è altro modo per tenere i residui tossici del metabolismo separati dall'embrione. Nei Mammiferi la grandezza dell'allantoide dipende da quanto efficacemente i rifiuti azotati possono essere rimossi dalla placenta coriale. Nella specie umana l'allantoide si sviluppa sulla parte centrale dell'intestino dell'embrione, come masserella cellulare dalla forma di bottoncino. Durante lo sviluppo assume forma allungata sporgendo dall'embrione stesso; in essa si possono allora identificare due parti, una per lo più intraembrionale (il canale o peduncolo allantoideo) e una extraembrionale (la vescicola allantoidea). Dalla porzione intraembrionale si formeranno poi l'uraco e la vescica urinaria.

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