Lessico

sf. [sec. XIII; da alto].

1) Dimensione di un corpo dalla base al vertice: altezza di una statua. In senso più specifico, la distanza verticale di un punto da una superficie di riferimento. In accezioni particolari: A) altezza di una stoffa, distanza tra le due cimose (normalmente 70 cm). B) Altezza tipografica, distanza tra la superficie dell'occhio di una lettera (o di una riga tipografica) e il piede della stessa. C) In marina, altezza di costruzione, distanza, detta anche altezza di scafo, misurata a metà della lunghezza fra le perpendicolari tra la retta del baglio del ponte principale di una nave e la linea di costruzione; altezza metacentrica, distanza tra il metacentro e il centro di gravità della nave. È generalmente data come differenza delle quote dei punti suddetti rispetto al centro di carena ed è indicativa del centro di stabilità iniziale della nave. D) Nelle costruzioni, altezza libera, distanza, misurata in verticale, tra due superfici di riferimento (per esempio, tra pavimento e soffitto o tra pavimento e piano d'imposta di una copertura a volta). E) In geologia, altezza di una piega, distanza verticale fra la cresta di un'anticlinale e il fondo della sinclinale adiacente; la misura si riferisce a uno strato o livello ben distinguibile. F) Nelle telecomunicazioni, l'altezza effettiva di antenna è l'altezza sul suolo che raggiunge complessivamente il conduttore che compone l'antenna. Questa denominazione è generalmente riferita ad antenne costituite da un elemento verticale alimentato a quarto d'onda e “caricate” alla sommità con costanti concentrate. Si definisce invece altezza equivalente l'altezza teorica di un'antenna che con artifici vari viene in pratica ridotta in altezza, in modo da ridurre l'ingombro; si utilizzano allo scopo costanti concentrate e cioè induttanze o capacità.

2) Fig., nobiltà, grandezza; eccellenza: l'altezza della sua missione lo entusiasmava; l'altezza del tuo ingegno è nota a tutti. In particolare, titolo attribuito a discendenti reali e ad altri personaggi eminenti. Nel Medioevo fu titolo dei re. Nel sec. XVI e XVII, divenuti i re “maestà”, il titolo di Altezza passò ai sovrani minori e ai figli degli imperatori e dei re. Oggi il titolo di Altezza reale si dà ai principi e granduchi capi di Stato, ai discendenti di re e ai rami collaterali di una famiglia reale. Altezza eminentissima è il titolo del Gran Maestro dell'Ordine di Malta.

3) Luogo molto elevato rispetto alla terra; culmine: gettarsi da grande altezza. Spesso fig.: sollevarsi a somma altezza poetica; essere all'altezza, essere in grado, avere la capacità; essere all'altezza dei tempi, sapersi adeguare alle esigenze del tempo in cui si vive.

4) In aeronautica, altezza critica, quota, variabile a seconda del tipo di aeromobile e delle dimensioni delle piste di atterraggio, al di sotto della quale l'aeromobile non deve scendere, durante l'avvicinamento, se il terreno non è chiaramente visibile.

5) In meteorologia, l'altezza di precipitazione è l'altezza, espressa in mm, che le precipitazioni meteoriche considerate sotto forma di pioggia raggiungerebbero, in un'unità di tempo prescelta (ore, mesi, anno) sulla base piana e orizzontale di un recipiente a pareti verticali.

6) In topografia, la quota di un punto sul livello medio del mare. Nel rilevamento di campagna l'altezza strumentale (Δl) è la distanza verticale tra il centro del cerchio zenitale dello strumento e il piano di paragone del punto di stazione (PP). Sempre nel rilevamento di campagna, l'altezza di collimazione (ΔM) è la distanza verticale tra il punto collimato e il piano di paragone del punto mirato (PP). Il segno dei valori Δl e ΔM si assume positivo se essi vengono misurati dal PP verso l'alto e negativo nel caso contrario. Nel rilevamento diretto l'altezza angolare, detta anche angolo d'altezza, è il complemento a 90º della distanza zenitale, cioè dell'angolo che una visuale forma con la verticale dello strumento.

7) Per indicare profondità: altezza di un fiume.

8) Talvolta ha il senso di latitudine, specialmente per indicazioni approssimative: all'altezza del Capo Verde. Per estensione: all'altezza di, sulla stessa linea, nelle vicinanze.

9) In acustica, carattere soggettivo di un suono o di un rumore composto da un numero abbastanza piccolo di frequenze, in base al quale si ha la possibilità di ordinare un insieme di suoni e/o rumori in una scala che va dal grave all'acuto o viceversa. Dipende soprattutto dalla frequenza, ma anche da altre caratteristiche, come l'intensità, il tipo di stimolazione, la presenza di altri rumori o suoni nell'orecchio.

Astronomia

Una delle coordinate nel sistema altazimutale. È l'angolo compreso fra l'oggetto, ovvero il punto della volta celeste a cui si riferisce, e l'orizzonte, misurato su un piano verticale passante per l'oggetto stesso. L'altezza è positiva verso lo zenit, negativa verso il nadir. Essa può essere misurata sul piano del meridiano: in tal caso si parlerà di altezza meridiana. Inoltre può essere vera o apparente a seconda che sia o no corretta per la rifrazione, la parallasse e l'aberrazione.

Balistica

Altezza di sicurezza, quota minima al di sopra della quale devono mantenersi le traiettorie dei proiettili di artiglieria quando tra la batteria e l'obiettivo si trovano ostacoli naturali, forze amiche o particolari zone da proteggere. È molto importante considerare l'altezza di sicurezza nei tiri di accompagnamento effettuati dall'artiglieria, situata alle spalle delle forze avanzanti, contro obiettivi poco distanti dal fronte dei reparti di prima linea. § Altezza di scoppio, quota alla quale viene fatto esplodere un proiettile o una bomba allo scopo di investire l'obiettivo con il massimo raggio di distruzione. In genere, per obiettivi terrestri, l'altezza di scoppio è proporzionale alla potenza dell'ordigno; per le cariche atomiche va da un minimo di 800 m ad alcuni chilometri. L'altezza di scoppio viene determinata con spolette a tempo, tenendo conto della velocità e della traiettoria, o, più esattamente, con spolette barometriche.

Geometria

Una delle tre dimensioni geometriche di un corpo nello spazio ordinario, generalmente indicata con la lettera h. Si usano le loc.: tracciare, condurre, costruire l'altezza. Altezza di un parallelogramma, distanza tra un lato, assunto come base, e quello opposto; altezza di un parallelepipedo, distanza tra una faccia, assunta come base, e quella opposta. Le altezze di un triangolo sono i tre segmenti di perpendicolare condotti da ciascun vertice al lato a esso opposto. Le rette che contengono tali segmenti si incontrano in un punto, chiamato ortocentro del triangolo. L'altezza di una piramide o di un cono è il segmento di perpendicolare compreso tra il vertice e la base.

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