alterazióne

Indice

Lessico

sf. [sec. XIII; latino tardo alteratíonis].

1) Atto ed effetto dell'alterare o dell'alterarsi (anche fig.): alterazione di un documento; alterazione del volto. In particolare, qualsiasi stato fisico o psichico che presenti una deviazione dalla norma: alterazione del battito cardiaco; alterazione febbrile, indicazione generica per designare un aumento della temperatura corporea. Per l'alterazione in grammatica, vedi alterato. Per l'alterazione in petrografia, vedi alterazione delle rocce.

2) Ant., rivolta, agitazione politica.

Diritto

Reato di chi muta o falsifica cose, scritti, documenti, con danno di terzi; alterazione di stato, reato di colui che sostituisce un neonato, alterandone in tal modo lo stato civile. Il Codice Penale (art. 567) commina per tale delitto la pena della reclusione da tre a dieci anni, maggiorata se l'alterazione è avvenuta con falsi attestati, false testimonianze, ecc. La giurisprudenza è ormai orientata nel senso di considerare alterazione di stato soltanto il caso in cui nell'atto di nascita vengano attribuiti al neonato genitori diversi da quelli che lo hanno generato o quello in cui un neonato legittimo venga denunciato come figlio naturale; non integrano invece tale delitto le falsità delle dichiarazioni concernenti esclusivamente il rapporto di stato tra i genitori ovvero lo stato civile di uno di essi o di entrambi (art. 495, 2º comma, Codice Penale).

Economia

Alterazione di monete, azione consistente nel contraffare le monete così da farle apparire di valore superiore a quello effettivo. In particolare, per le monete metalliche, consiste nel ridurne il valore sottraendo parte del metallo prezioso in esse contenuto: per esempio tosandole, suberandole, lisciandole, raschiandole, peggiorandone abusivamente la lega. Praticata soprattutto nell'antichità e nel Medioevo da parte delle stesse autorità preposte all'emissione per appropriarsi del metallo prezioso sottratto, l'alterazione è ora punita dal Codice Penale.

Musica

Provvisoria modificazione dell'altezza di un suono, che si effettua mediante gli accidenti; per traslato, sinonimo di accidente (sono alterazioni il bequadro, il bemolle, il diesis, il doppio bemolle, il doppio diesis); nella notazione rinascimentale, raddoppio del valore di una nota in certe circostanze (la seconda nota dopo un punctus divisionis o alterationis, che talvolta è sottinteso).

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