anfiòsso

sm. [da anfi-+greco oxýs, aguzzo]. Animale marino (Branchiostoma lanceolatus=Amphioxus lanceolatus) del sottotipo Acrani, dall'aspetto pisciforme, privo di arti; il corpo, allungato, fusiforme e quasi trasparente, possiede una pinna impari dorsale che si continua nella codale e nell'anale; le fessure branchiali, situate nel primo tratto dell'apparato digerente, si aprono in una cavità peribranchiale la quale è in comunicazione con l'esterno mediante l'atrioporo situato anteriormente all'ano. Gli anfiossi vivono su fondali molli a piccola o media profondità. Il comportamento alimentare dell'anfiosso è regolato dalla granulometria del fondo su cui si trova l'animale; in sabbie grossolane l'anfiosso si affonda completamente nel substrato, poiché la granulometria della sabbia consente la circolazione dell'acqua e di conseguenza la sua immissione attraverso la bocca e l'espulsione attraverso l'atrioporo; su fondi a sabbia mista l'anfiosso emerge dalla sabbia solo con la bocca, mentre su fondi a sabbia fine solo la porzione caudale è immersa nel substrato, la cui granulometria impedirebbe il passaggio dell'acqua dalla bocca all'atrioporo. Infine, su fondi fangosi, l'anfiosso rimane adagiato su di un fianco o nuota liberamente. Sono animali a sessi separati che si riproducono nei mesi estivi; dalle uova fecondate nasce una larva ciliata che diverrà adulta dopo una complessa metamorfosi. L'anfiosso ha svolto un ruolo importante negli studi di anatomia comparata dei Cordati, in quanto l'organizzazione di molti suoi apparati (per esempio circolatorio e nervoso) può in larga parte essere presa a modello per seguirne l'evoluzione e l'aumento di complessità nel sottotipo dei Vertebrati.

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