antifrizióne

agg. inv. [anti-2+frizione]. Di leghe metalliche che presentano un basso coefficiente di attrito e pertanto sono utilizzabili per la costruzione di cuscinetti e di particolari di macchine striscianti. Sono generalmente costituite da rame, piombo, stagno, antimonio, zinco, con percentuali variabili secondo le applicazioni. Le principali sono: leghe a elevate percentuali di stagno (80-90%), con antimonio (3-10%) e rame (2-6%), dette spesso metalli bianchi; bronzi fosforosi, detti anche bronzine, contenenti stagno (5-20%), piombo con percentuali variabili (0-20%) e fosforo in percentuali basse; ottoni speciali dalla composizione di ca. il 60% di rame, il 36% di zinco, 1-2% di alluminio, 1% di manganese, 1% di ferro, i quali presentano caratteristiche antifrizione relativamente più basse delle precedenti leghe, ma hanno il vantaggio di essere utilizzabili a temperatura più elevata (300 ºC). I pezzi in leghe antifrizione, solitamente ottenuti per colata, sono preparati in sabbia, in conchiglia e per centrifugazione.

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