appontàggio

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Lessico

sm. [dal francese appontage]. Presa di contatto di un velivolo o elicottero con il ponte (ponte di volo) appositamente predisposto di una nave.

Aeronautica

I primi esperimenti di appontaggio furono effettuati dagli Inglesi nel 1917 (i primi decolli da una nave risalgono invece al 1910) con un aereo del tipo Sopwith. Allo scopo vennero utilizzate navi da superficie sulla zona poppiera delle quali era predisposta una piattaforma; da queste navi derivano le moderne portaerei e portaelicotteri. Per l'appontaggio di elicotteri non sono necessari accorgimenti particolari, dato il tipo di apparecchio: basta che sulla tolda esista uno spazio sufficientemente ampio per le manovre del caso. Per gli aeroplani invece, oltre al ponte di volo, si sono dovuti studiare particolari dispositivi che consentano l'arresto del velivolo nello spazio di poche decine di metri. Fra questi lo speciale gancio posto sotto la coda del velivolo (gancio d'atterraggio) con il quale l'aereo si aggancia, dopo il contatto del velivolo col ponte di volo, a una serie di funi elastiche che, collegate a contrappesi, prima frenano e poi fermano il velivolo. Sul ponte di volo una barriera formata da liste di materiale elastico viene a volte alzata, a monte della zona di appontaggio, al fine di evitare l'eventuale urto del velivolo contro aerei parcheggiati in quella zona. Per l'appontaggio il pilota deve eseguire una particolare manovra che lo porti nelle migliori condizioni per toccare la superficie del ponte di volo che è in movimento (l'appontàggio può avvenire anche in cattive condizioni di mare). Allo scopo dispone, oltre che dei normali apparati di navigazione, anche di strumenti ottici e radioelettrici che forniscono le necessarie informazioni sia sulla velocità relativa aereo-nave, sia sull'assetto dell'aereo rispetto a quello della nave.

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