archè

s.f. inv. [dal greco archḗ, principio]. In filosofia se ne distinguono tre significati: ciò che è primo nel tempo; ciò che è primo per valore; ciò che è primo in quanto causa. Nelle cosmologie e nelle teogonie questi tre significati erano inscindibili. Le distinzioni si ebbero soltanto con il sorgere e lo sviluppo della riflessione filosofica: Anassimandro intese per archè la causa eterna e materiale della natura e del divenire; gli altri “fisiologi” videro nell'archè l'origine dell'ordine temporale, la causa delle sue mutazioni e la sua immutabile sostanza; Aristotele discusse in sede teoretica tutta la complessità del termine. Egli usò il concetto di archè per designare il principio dell'essere, del divenire e del conoscere.

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