armàdio

Indice

Lessico

(antico armàrio), sm. [dal latino armarĭum, deposito per le armi].

1) Mobile a ripiani, spesso munito di cassetti, chiuso da uno o più sportelli, usato per riporvi abiti od oggetti vari: armadio a specchio, che ha per anta uno specchio; armadio a tre luci, con tre ante a specchio; armadio farmaceutico, contenente medicinali e materiale di medicazione per interventi di pronto soccorso; anche servizio farmaceutico di pronto soccorso, istituito nei comuni privi di farmacie, gestito, generalmente, dal medico condotto; armadio a muro, ricavato da un vano del muro, incassato nella parete.

2) Armadio frigorifero, grande cella frigorifera con dimensioni fino ad alcuni metri cubi, utilizzata in genere per la conservazione a bassa temperatura di determinati prodotti: sostanze alimentari (macelleria) e altre come frutta e ortaggi. La bassa temperatura viene mantenuta con serpentini a parete, entro i quali circola una soluzione salina avente basso punto di congelamento, denominata salamoia. Un impianto frigorifero provvede automaticamente alla refrigerazione della salamoia.

3) Armadio elettrico, costruzione metallica, generalmente in lamiera di ferro, che contiene apparecchiature elettriche e relativi collegamenti. Differisce dal quadro elettrico in quanto ha funzioni prevalentemente protettive e in genere non consente il comando dall'esterno.

4) Armadio telefonico, detto anche armadio ripartilinee o armadio di distribuzione o anche testarmadio, involucro metallico, fissato generalmente a muro, contenente i terminali elettrici sia delle linee telefoniche di distribuzione di un caseggiato o gruppo di caseggiati, sia quelli dei cavi di raccordo verso la centrale telefonica connessi fra loro mediante punti di saldatura o ponticelli metallici di giunzione.

Arredamento

L'armadio a sportelli e ripiani interni, già in uso nell'età ellenistica, fu largamente adottato dai Romani, passando quindi, senza variazioni sostanziali, negli arredi monastici di epoca paleocristiana e alto medievale. Nel Medioevo il tipo maggiormente diffuso è quello a muro, mentre nel Trecento si trovano, specialmente nelle sacrestie (Padova, Cappella degli Scrovegni), i primi armadi veri e propri, che nel Rinascimento assumono una struttura architettonica, con apertura a due battenti sobriamente intagliati e intarsiati. Nel Cinquecento l'armadio presenta la forma verticale che conserverà per secoli, acquistando nel Seicento un aspetto imponente (in Germania e nei Paesi Bassi il prospetto è decorato a pannelli scolpiti “a punta di diamante”; in Francia è impreziosito da intarsi e applicazioni metalliche). Verso la fine del secolo, viene aggiunta una ricca cimasa intagliata, che successivamente sarà incorporata nel prospetto stesso del mobile, conferendogli la caratteristica linea mossa settecentesca. Dopo il ritorno alla struttura rettilinea nello stile Impero, l'armadio rinascimentale torna di moda per tutto l'Ottocento. L'arredamento attuale tende a sostituire l'armadio tradizionale con più elementi modulari, sovente a muro, o comunque di struttura estremamente semplificata, con intenti prevalentemente funzionali.

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