arruffianare
IndiceRedazione De Agostini
v. tr. [sec. XIV; a-+ruffiano].
1) Sedurre a favore di altri: “E che parte dovrei fare? arruffianarti mia sorella?” (Bacchelli). Per estensione, procacciare piaceri, favori ad altri; nella costruzione arruffianarsi qualcuno, cercare di cattivarsene il favore con atteggiamenti untuosi e adulatori.
2) In senso fig.: A) prostituire, avvilire, degradare (specialmente al servizio di una causa disonesta): arruffianare la propria intelligenza. Rifl., comportarsi in modo servile e degradante per ottenere vantaggi. B) Sofisticare, migliorare artificiosamente l'aspetto di una cosa in sé insignificante perché risulti più appariscente.