ascensóre

Indice

Lessico

sm. [sec. XIX; dal latino ascensor-oris, tramite il francese ascenseur].

1) Impianto fisso di sollevamento verticale destinato al trasporto di persone o di cose accompagnate da persone. Differisce dal montacarichi, destinato solo al trasporto delle cose, con o senza accessibilità da parte delle persone adibite alle operazioni di carico e scarico.

2) In cinematografia, tipico movimento dal basso verso l'alto o viceversa della macchina da presa con l'asse dell'obiettivo normale a tale direzione.

Tecnica

Il primo ascensore, a funzionamento idraulico, fu presentato dal francese Edoux nel 1867, ma l'applicazione di questo impianto agli edifici fu possibile solo dopo i perfezionamenti dovuti a vari tecnici, in particolare allo statunitense E. G. Otis, che introdusse i sistemi di sicurezza e i pulsanti di manovra, e al tedesco W. von Siemens, che realizzò l'ascensore elettrico, oggi il più usato. Applicazioni limitate hanno gli ascensori paternoster e quelli oleodinamici. L'ascensore elettrico "Per lo schema dell'ascensore elettrico vedi il lemma del 2° volume." "Per lo schema dell'ascensore elettrico vedi pg. 514 del 2° volume." è sostanzialmente costituito da una cabina che scorre nel vano di corsa, spazio libero nel quale sono poste le guide, il contrappeso (per controbilanciare il peso della cabina), le apparecchiature elettriche e meccaniche di comando e di sicurezza. Contrappeso e cabina sono collegati fra loro tramite funi di acciaio che si svolgono sulla puleggia di trazione di un argano comandato da un motore elettrico. La direzione di marcia della cabina è determinata dal senso di rotazione del motore. In relazione al tipo di impianto, il motore può essere a corrente alternata (asincrono) o a corrente continua, qualora siano richieste ampie regolazioni di velocità realizzate con gruppi Ward-Leonard. Il complesso argano-motore è completato da un freno a ganasce, comandato da elettromagneti, al quale è affidato il compito di bloccare il motore allorché la cabina giunge al piano (negli impianti molto veloci si ricorre pure alla frenatura elettrica). L'insieme viene denominato macchina ed è collocato generalmente nella parte superiore dell'impianto, in un ambiente chiamato locale argano, dove sono sistemati anche il quadro di comando e il selettore, apparecchio atto a predisporre le manovre. I comandi di chiamata al piano, di salita e di discesa, vengono impartiti tramite pulsanti posti ai piani e nell'interno della cabina, collegati tramite cavo flessibile alle apparecchiature elettriche raggruppate nel locale argano. In taluni impianti per grande traffico i comandi effettuati dai passeggeri avvengono con prenotazione automatica al fine di ridurre i tempi di attesa. I circuiti elettrici principali sono quelli di alimentazione del motore principale e di quelli ausiliari; di manovra, cioè per il comando a distanza dei contattori di salita e discesa che invertono il senso di rotazione del motore principale; di illuminazione dell'interno della cabina; di segnalazione, effettuata con apposite lampade-spia atte a indicare la posizione della cabina, la sua disponibilità, il suo senso di marcia; di allarme, tramite un pulsante, che mette in funzione un segnale acustico posto in modo da essere udito dal personale di custodia; per il comando di apertura e chiusura automatica delle porte (che possono essere aperte anche manualmente). Per evitare che la chiusura prosegua quando il passeggero si trova fra esse, vengono adottati dispositivi di sicurezza (cellule fotoelettriche, costole mobili che sporgono dalle porte o rivelatori elettronici) atti a invertire il senso di rotazione del motore e quindi a riaprire le porte. Per evitare pericoli di incendio tutte le porte di accesso ai piani devono essere di materiale non infiammabile (sono tuttavia tollerati materiali non rispondenti a questa caratteristica, già presenti su vecchi impianti). La sicurezza è garantita da numerosi dispositivi di blocco e protezione, quali serrature elettromeccaniche alle porte dei piani, che impediscono l'apertura quando la cabina non si trova al piano, e interruttori di extra-corsa, che determinano l'apertura del circuito di alimentazione quando la cabina dovesse oltrepassare le posizioni estreme di fermata. Sono inoltre sempre presenti: l'apparecchio paracadute, costituito da due cunei di acciaio che nella posizione di riposo distano alcuni millimetri dalle guide e, nel caso in cui la velocità della cabina dovesse assumere valori eccessivi, per esempio a causa di rottura delle funi, agiscono sulle guide con azione frenante o bloccante; il paraurti a molla, costituito da due grosse molle elicoidali, opportunamente tarate, poste sul fondo del vano corsa con la funzione di ammortizzare il colpo nel caso di caduta della cabina. Gli ascensori si caratterizzano in base alla velocità di esercizio e alla portata. Si hanno così ascensori lenti (0,20-0,40 m/s), normali (0,40-0,80 m/s), semiveloci (0,80-1,20 m/s), veloci (oltre 1,20 m/s); la scelta della velocità dipende dal servizio che l'ascensore deve svolgere e dall'altezza del fabbricato. Analoghi criteri sono seguiti nella determinazione della portata: 4-5 persone per le case di abitazione, 10-20 persone per gli alti fabbricati per uffici (peso medio per persona: 75 kg). Gli ascensori paternoster sono impianti muniti di cabine multiple in continuo e lento movimento (con velocità non superiore a 0,30 m/s); sono utilizzati in grandi edifici adibiti a uffici nei quali è assai frequente il trasferimento da un piano all'altro. Vani e cabina non sono muniti di porte per consentire il rapido passaggio degli utenti. Gli ascensori oleodinamici "Per lo schema dell'ascensore oleodinamico vedi il lemma del 2° volume." "Per lo schema dell'ascensore oleodinamico vedi pg. 514 del 2° volume." vengono utilizzati quando la portata è elevata e la corsa relativamente breve; derivano dagli ascensori idraulici impiegati ai primordi della tecnica ascensoristica. Sono costituiti da un cilindro entro il quale scorre un pistone che sostiene direttamente la cabina o la comanda tramite catene a rinvio: per la salita il fluido motore (olio per azionamenti oleodinamici) viene inviato nel cilindro da una pompa azionata da un motore elettrico; la discesa si effettua facendo defluire l'olio dal cilindro; immissione e deflusso dell'olio sono controllati da un sistema di elettrovalvole. § Gli impianti di ascensori sono regolamentati nei dettagli costruttivi e di installazione da apposite leggi (D. P. R. 29 maggio 1963, n. 1497); inoltre il loro esercizio è condizionato da un collaudo e da controlli periodici da parte dell'ENPI o dell'Ispettorato del Lavoro che ne certificano l'idoneità al servizio.

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