asiento

sm. spagnolo (accordo). Termine con cui si indicava sia l'accordo o il contratto fra la corona di Spagna e un privato (individuo o compagnia commerciale), sia il trattato con un altro Paese per cui la Spagna concedeva, contro il pagamento di diritti stabiliti, lo sfruttamento di determinati settori commerciali, in situazione di temporaneo monopolio, nelle proprie province e colonie. Diffuso in America nei sec. XVI e XVII e buona parte del XVIII, il sistema di asientos si riferì in particolare ad articoli come il tabacco, le carte da gioco, taluni vini e liquori, il corallo, le perle e alcuni minerali, e alla fornitura di frumento e altri prodotti a qualche centro urbano. Speciale significato ebbero gli asientos de negros, ossia i permessi di introduzione in America di schiavi africani. Spesso gli appalti venivano concessi a sovrani stranieri: nel 1701 Luigi XIV ottenne per la Compagnia di Guinea il diritto d'importare in America 42.000 schiavi neri, per dieci anni. Analogo asiento fu stipulato nel 1713 con l'Inghilterra, a condizioni di particolare favore (4800 schiavi neri all'anno, per trent'anni, e permesso agli Inglesi di esportare oro e argento dall'America spagnola). In molti casi l'asiento comportava anche vantaggi fiscali per l'appaltatore. Molti asientos firmati con banchieri, soprattutto genovesi e tedeschi, da Carlo V e dai suoi successori, ebbero conseguenze deleterie per l'economia e le finanze della Spagna asburgica.

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