audiòmetro

sm. [sec. XIX; audio-+ -metro]. Apparecchio elettroacustico per l'esecuzione delle più importanti prove audiometriche soggettive (vedi audiometria). Nel campo dell'audiometria tonale per via aerea, consente la determinazione dell'audiogramma, talvolta della soglia di dolore (minimo livello di pressione sonora al quale il soggetto ha una sensazione di dolore fisico localizzata nell'orecchio), della soglia differenziale d'intensità, delle prove riguardanti la distorsione di sensazione, il mascheramento, la fatica e l'adattamento uditivo; per via ossea oltre a consentire la determinazione del relativo audiogramma, permette di effettuare alcune delle prove precedenti e le prove dette di Weber, Gellé e Bing. Nel campo dell'audiometria vocale esso consente le prove di intelligibilità con la voce parlata e registrata e le prove di simulazione. Con l'audiometro di tipo corrente le misurazioni sono eseguite a frequenze fisse, che sono 128, 256, 542, 1024, 2048, 4096, 8192 Hz, oppure 125, 250, 500, 1000, 2000, 4000, 8000 Hz nei tipi più moderni. L'apparecchio è costituito da uno o due oscillatori regolabili alle frequenze precedenti, ciascuno seguito da un amplificatore e da un certo numero di attenuatori tarati per la variazione d'intensità nei limiti fra -10 e +120 dB di pressione sonora, da una cuffia con due ricevitori telefonici ben isolati rispetto all'esterno da applicarsi alle orecchie, da un vibratore per le prove per via ossea, da un generatore di suono bianco filtrato, per il mascheramento di uno dei due orecchi, necessario anche per le prove per via ossea, da eventuali circuiti per la regolazione fina di frequenza, di hertz in hertz, attorno ai valori fissi per la misurazione della soglia differenziale di frequenza, da un modulatore d'ampiezza, incluso nell'oscillatore, per la misurazione della soglia differenziale d'intensità. Nell'apparecchio è compreso anche il circuito microfonico per le prove di audiometria vocale "Gli schemi dell’audiometro normale e automatico sono a pag. 126 del 3° volume." . "Per l'audiometro automatico vedi il lemma del 3° volume." L'audiometro automatico ideato da G. von Békésy consente la determinazione dell'audiogramma con variazione continua di frequenza, di hertz in hertz, mediante un dispositivo meccanico comandato da un motore, con il quale si ottiene anche la variazione continua d'intensità in entrambi i sensi, comandata dal soggetto. La misurazione si effettua nel modo seguente: all'inizio la frequenza varia lentamente, iniziando dai valori minori e l'intensità varia anch'essa a partire da valori inferiori alla soglia. Quando il soggetto inizia a sentire, solleva un pulsante prima abbassato che fa decrescere l'intensità; quando non sente più schiaccia nuovamente il pulsante e così via. Si ottiene un diagramma ad andamento seghettato attorno alla soglia; l'ampiezza dell'oscillazione indica la soglia differenziale d'intensità. L'audiometro automatico è sempre più largamente usato, anche perché il confronto dell'audiogramma così ottenuto con quello ottenuto con l'audiometro normale ha notevole interesse clinico.

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