auditòrio

(anche auditòrium), sm. [sec. XIV; dal latino auditorium]. Grande sala costruita secondo determinati criteri architettonici e con particolari accorgimenti acustici, adatta per tenervi concerti, conferenze o per effettuare trasmissioni radiofoniche o televisive . § Anticamente, luogo destinato a gare e audizioni musicali, annoverato come tipo di odeon, ma con dimensioni e capienza più ridotte. Il termine può indicare anche la cavea del teatro. Nell'uso moderno, l'auditorio può essere un organismo a sé stante, naturalmente completato da minori ambienti di servizio e da una hall di ingresso, o può far parte di complessi più vasti quali università, dove viene in genere unificato con l'aula magna, centri culturali e multimediali. In particolare è sempre annesso ai conservatori, ai centri radio, a quelli televisivi, agli stabilimenti di fonoriproduzione. In tali casi, con il termine auditorio si indica non solo la sala di audizione vera e propria, ma tutto il complesso di sale minori e attrezzature necessarie per le prove e per le registrazioni. La progettazione di questi auditori presenta problemi complessi in quanto, per ottenere un'ottima udibilità in tutti i suoi punti, occorre mantenere entro determinati limiti i fenomeni di riverberazione dei suoni, nonché isolare perfettamente la sala da ogni rumore esterno. Ciò si ottiene dando un'opportuna forma alla sala stessa, usando rivestimenti fonoassorbenti che mantengano il tempo di riverberazione (dipendente anche dal volume) entro limiti ben definiti, comunque più elevati rispetto a quelli delle comuni sale da conferenze; per esempio, per un auditorio di 2000 m3 dovrebbe essere di ca. 1,3 s.

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