Lessico

sm. [sec. XIII; dal gotico bandwa, segno, insegna].

1) Pubblico annuncio, anticamente gridato dal banditore, oggi divulgato a mezzo stampa: bando di concorso; in diritto, atto con il quale viene resa pubblica la vendita giudiziale dei beni soggetti a esecuzione forzata: bando di vendita all'incanto. Anche ingiunzione, proclama dell'autorità costituita, in particolare di quella militare in determinate circostanze. Concretamente, il foglio o il manifesto contenente l'annunzio o il proclama: leggere il bando.

2) Proscrizione, interdizione, condanna all'esilio: minacciare il bando, condannare al bando, “Quell'uomo pure mi amava alla sua maniera, alla maniera di voialtri; ruppe il bando a rischio della vita, e mi corse dietro come un forsennato” (Verga); “Un'occhiata bieca... equivaleva ad una sentenza di bando” (Nievo); anche fig.: porre, mettere, mandare al bando, escludere, mettere da parte; bando agli scherzi, agli scrupoli, basta con gli scherzi, con gli scrupoli.

3) Anticamente nella loc. in bando (sul modello del francese ant. en bandon), in totale abbandono. In marina: cavo in bando, allentato o completamente disciolto.

Bando militare

Uno dei modi con cui possono essere emanate norme aventi valore di legge in materia sia militare che civile in tempo di guerra nelle zone di operazioni, anche al di fuori del territorio nazionale. Hanno facoltà di bando il comandante supremo e, per sua delega o quando non possano comunicare, i comandanti di grandi unità terrestri, navali, aeronautiche o di piazze forti.

Storia

In origine il bando aveva un significato religioso, perché il bandito, quando era espulso dal suo gruppo e dal territorio sacro in cui abitava, non poteva più invocare i suoi dei e su di lui cadeva la maledizione (sacralità in senso negativo). La pena, comune fra i gruppi tribali, già costituiti in organizzazione civile e religiosa, era nota anche agli Ebrei, quasi un lontano ricordo di Adamo, scacciato dal paradiso terrestre e di Caino “allontanato dalla faccia del Signore”. L'istituto rimane nella Chiesa cattolica e s'identifica con la scomunica. Nel Medioevo il termine bando, preso nel senso più generico, indicava le prescrizioni riguardanti l'ordine pubblico. Nel Sacro Romano Impero l'imperatore emanava un “eribanno” (bando per l'esercito) quando convocava le milizie e con un bando metteva luoghi e persone determinati sotto la sua protezione. Il diritto di bando era esercitato anche dai Comuni (limitatamente alla loro giurisdizione) contro quanti intendevano escludere dalla tregua e dalla pace cittadina oppure tener lontani dal loro territorio. E questa pena formò, in processo di tempo, il significato specifico di bando. Essa era comminata contro chi, per un intero anno, persisteva nell'infrazione a una o più leggi. Il bando inoltre si suddivise in: maggiore quando il bandito era dichiarato fuorilegge e passibile anche di offesa alla sua persona; minore, se limitato solo all'espulsione del reo dal territorio della città. L'istituto scomparve nel sec. XVIII.

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