biotossina

sf. [bio-+tossina]. Qualsiasi sostanza tossica prodotta o derivata da un organismo vivente, animale o vegetale. Le biotossine marine sono un gruppo di sostanze tossiche per gli animali superiori che si formano nel fitoplancton o in altri microrganismi marini e che da questi passano nei tessuti dei pesci o nei molluschi attraverso la catena alimentare. Le specie ittiche portatrici di biotossina vivono in genere nelle acque tropicali e subtropicali, nei mari della Cina e del Giappone, in Australia. Con il perfezionamento delle tecniche di conservazione e di surgelazione degli alimenti e con lo sviluppo degli scambi commerciali dei prodotti ittici il problema delle biotossine marine ha superato comunque gli originari limiti geografici e si è andato estendendo praticamente a tutto il mondo. Le biotossine sicuramente individuate nei prodotti della pesca sono ancora poche, ma è certo che il progressivo inquinamento dei mari può instaurare processi biochimici capaci di portare alla comparsa di sostanze altamente tossiche. Tutte queste biotossine hanno tossicità molto elevata, seconda solo a quella delle neurotossine tetanica e botulinica e al veleno del cobra. Oltre alla tetrodotossina e alla saxitossina, assai pericolose sono le ciguatossine, gruppo di sostanze meno note dotate di azione neurotossica, presenti in oltre 400 specie di pesci tropicali o subtropicali. Si tratta in genere di specie commestibili che in certi periodi dell'anno accumulano la tossina forse in seguito all'ingestione di alghe tossiche. L'avvelenamento da ciguatossina si manifesta con sintomi analoghi a quelli della sindrome neurotossica da molluschi. Proprietà simili hanno le tossine del dinoflagellide Gymnodinium breve, la cui improvvisa e massiva proliferazione può conferire al mare un colore rossastro, red tide, con intensa moria di pesci e di uccelli marini. I molluschi bivalvi, invece, sono resistenti alle tossine del Gymnodinium e possono accumularle senza danno, con conseguente pericolo di intossicazioni alimentari per l'uomo. Non meno tossiche sono altre biotossine, come la clupeotossina, una sostanza di composizione ignota responsabile di gravi intossicazioni per consumo di pesci dell'ordine Clupeiformi. Una sindrome tossica di tipo allucinatorio è provocata dall'ittioallieinotossina, veleno che può essere presente nei tessuti di numerosi generi di pesci tropicali appartenenti alle famiglie Acanturidi, Mugillidi, Pomacentridi e altre. Anche alcune specie di tartarughe marine possono provocare avvelenamenti alimentari per il contenuto nelle loro carni di biotossina delle quali tuttavia al momento attuale poco si conosce: tra le specie a più alto rischio la tartaruga verde, la dermochelide e soprattutto la tartaruga embricata. Tipico esempio di biotossina da contaminazione è la scombrotossina, l'agente responsabile di una benigna quanto comune forma di intossicazione dovuta al consumo di tonno in scatola o di altri Scombridi conservati in modo improprio. Sarebbe dovuta all'azione prodotta da certi organismi marini sui tessuti del pesce.

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