bipòlo

sm. [bi-+polo (astronomia, fisica e altro)]. In elettrotecnica, termine generico per indicare un elemento di circuito facente capo a due morsetti o “poli”. Poco usato dipolo. Un bipolo viene detto passivo o inerte se non comprende sorgenti di forza elettromotrice, attivo in caso contrario; se la caratteristica tensione-corrente del bipolo è una retta (cioè se il legame tra le due grandezze è espresso da una legge lineare) il bipolo si dice lineare o normale, altrimenti si dice anomalo. Un bipolo (normale o anomalo) la cui caratteristica tensione-corrente sia simmetrica rispetto all'origine degli assi è detto simmetrico. Si chiamano bipoli ideali quelli che possono essere caratterizzati da un solo parametro: per esempio il resistore ideale, la cui tensione è proporzionale all'intensità di corrente a qualsiasi valore della frequenza, è caratterizzato dalla sola resistenza; il generatore ideale di tensione, che presenta ai morsetti una tensione costante, qualunque sia il valore della corrente erogata, è caratterizzato dal valore della forza elettromotrice generata. Un bipolo reale può spesso essere rappresentato mediante la combinazione di diversi bipoli ideali. Per esempio un generatore reale di tensione può essere rappresentato con un generatore ideale, di forza elettromotrice pari alla tensione generata a vuoto, collegato in serie a un resistore ideale la cui resistenza sia uguale a quella interna del generatore.

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