francese (derivato da boulevard). Indica quel particolare spirito, tra il mondano e l'arguto, proprio dell'ambiente teatrale leggero, o più genericamente letterario, della Parigi della . §Teatro boulevardier indica, generalmente con connotazioni negative, il teatro di puro intrattenimento (commedie comiche o drammi mondani) quale è venuto a precisarsi in Francia dopo il 1848 e di riflesso in molti altri Paesi. Si distingue dal teatro popolare (anche nelle sue forme più commercializzate come il mélo o gli spettacoli del Boulevard du Crime) perché sceglie come suo destinatario principale, se non esclusivo, il pubblico borghese. A tale pubblico, infatti, sono destinati prodotti confezionati avendo come obiettivo principale il successo economico, e quindi presentati con attori di prestigio, allestimenti lussuosi, toilettes di grande sartoria, e accuratamente studiati in modo da non urtare, limitandosi a fornire emozioni superficiali, le convinzioni politiche, religiose e filosofiche della clientela. Le grandi epoche del teatro boulevardier sono state in Francia la Monarchia di luglio, il Secondo Impero e la belle époque. Agli stessi principi si ispirano da decenni gli spettacoli di consumo del West End londinese e di Broadway. Il teatro boulevardier è comunque un teatro in declino, sia per la diversa composizione, e i mutati interessi, del pubblico (il teatro boulevardier esige una società, o un segmento di società, concorde su certi presupposti), sia soprattutto per la vigorosa concorrenza del cinema e della televisione, che hanno una ben maggiore capacità di illudere e di sfornare prodotti a un alto livello di efficienza spettacolare.

Bibliografia (per il teatro boulevardier)

P. Surer, Cinquante ans de théâtre (1919-1969), Parigi, 1969; M. Corvin, Le théâtre de boulevard, Parigi, 1989.