bràccio

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sm. (pl. le braccia in senso anatomico e come misura; i bracci negli altri casi) [sec. XIII; latino brachíum].

1) Propr., il segmento dell'arto superiore che va dalla spalla al gomito; comunemente, ciascuno dei due arti superiori, dalla spalla alla mano. Lo scheletro del braccio è costituito dall'omero, articolato superiormente con la scapola e inferiormente con le due ossa (radio e ulna) dell'avambraccio. I muscoli originano in parte dal cingolo toracico o dall'omero stesso, per terminare per lo più sulle ossa dell'avambraccio; si dividono in flessori (bicipite coracobrachiale, brachiale anteriore) ed estensori (tricipite brachiale). All'innervazione del braccio provvedono i rami nervosi del plesso brachiale, tra i quali l'ascellare o circonflesso, i nervi mediano, radiale, ulnare e muscolocutaneo; alla vascolarizzazione, l'arteria brachiale od omerale e i suoi rami (ulnare e radiale) mentre il sangue refluo è raccolto dalle vene cefalica e basilica, che finiscono rispettivamente nell'ascellare e nella brachiale. Nella fraseologia corrente: tendere, piegare, muovere un braccio; prendere qualcuno per il braccio;braccia conserte, incrociate sul petto; agitare le braccia, in segno di saluto, impazienza o ira; allargare le braccia, in segno di rassegnazione o impotenza; alzare le braccia, in segno di resa o per raccomandarsi al cielo; tenere un bambino in braccio, sostenuto contro il petto con un braccio; portare una donna in braccio, sulle braccia; prendere qualcuno sotto braccio, a braccetto; avere qualche cosa sotto il braccio, stretta tra il braccio e il corpo; dare il braccio a qualcuno, offrirlo perché si appoggi nel camminare; stringere qualcuno tra le braccia, abbracciarlo; gettare le braccia al collo di qualcuno, abbracciarlo con slancio; sollevare, portare, caricare a braccio, con le braccia, a forza di braccia; braccio di ferro, gara di forza tra due persone disposte ai margini opposti di un piano che, prendendosi per le mani e facendo leva sul gomito, si sforzano di abbattere l'una il braccio dell'altra (anche fig. nel senso di prova di forza tra due antagonisti, specialmente nella lotta politica); recitare a braccio, detto dell'attore teatrale, specialmente della Commedia dell'Arte, che improvvisava la parte con l'aiuto della mimica; per estensione: parlare a braccio o a braccia, senza preparazione, estemporaneamente.

2) In loc. fig.: accogliere, aspettare qualcuno a braccia aperte, con amore, con desiderio; darsi in braccio, abbandonarsi, divenir preda; darsi in braccio all'alcol; essere in braccio a Morfeo, dormire. In particolare, con riferimento alle braccia come strumento di lavoro: per fare questo lavoro ci vogliono molte braccia, molti operai; l'agricoltura è in crisi per mancanza di braccia, di gente che lavori la terra; incrociare le braccia, scioperare; sentirsi cadere le braccia, perdersi di animo; far cadere le braccia, deprimere, avvilire; essere il braccio destro di qualcuno, il suo migliore collaboratore.

3) Fig., potere, autorità: il braccio della giustizia, il potere giudiziario; avere le braccia lunghe, arrivare dappertutto, essere molto influente; avere le braccia legate, non poter agire liberamente; dare braccio, concedere facoltà d'iniziativa. § Braccio secolare, fu così detta, a partire dal Medioevo (e meno frequentemente con la reciproca benedizione ecclesiastica), la doverosa prestazione di aiuto del potere secolare (e reciprocamente del potere ecclesiastico) nella condanna di un reo e nell'esecuzione di una sentenza del potere ecclesiastico (o del potere secolare nel caso inverso). In particolare, la prestazione del braccio secolare è stata richiesta e prestata nell'ambito della collaborazione dei due poteri per la comminazione di pene e l'esecuzione di sentenze che comportassero sanzioni corporali e la condanna a morte, pene che l'autorità ecclesiastica non poteva di per sé irrogare e tanto meno eseguire. La condanna per eresia da parte dei tribunali dell'Inquisizione prevedeva tale assistenza dal braccio secolare. L'istituto decadde dopo la Rivoluzione francese, ma se ne trovano tracce nel Codex Iuris Canonici (1917) al can. 2198, nel Trattato e nel Concordato tra l'Italia e la Santa Sede del 1929.

4) Lunghezza approssimativa di un braccio: era a quattro braccia di distanza. Ant., misura di lunghezza corrispondente a poco più di mezzo metro usata in molte città d'Italia prima del sistema metrico decimale.

5) In anatomia comparata, l'arto anteriore dei Tetrapodi.

6) In zoologia, organo di forma allungata di alcuni Invertebrati (per esempio Echinodermi) atto sia alla deambulazione sia alla cattura di prede. In particolare, braccia tentacolate, quelle provviste di ventose (per esempio Cefalopodi) che servono all'individuo anche per fissarsi al substrato: sono dette più comunemente tentacoli.

7) Pezzo piuttosto allungato che sporge da un corpo più ampio e consistente, a somiglianza di un braccio anatomico: braccio di una lampada, di un escavatore, ecc.; i bracci della croce; i bracci di un'ancora, le marre; bracci di un edificio, le ali; braccio di mare, stretto, canale; braccio di terra, istmo; braccio di un fiume, ramo laterale. In particolare: A) nelle costruzioni automobilistiche, braccio oscillante, elemento fondamentale delle sospensioni a ruote indipendenti, costituito da una staffa incernierata per una sua estremità alla struttura portante, e recante all'altra estremità gli organi di fissaggio del mozzo della ruota. Il braccio oscillante reca generalmente la sede inferiore della molla elicoidale e dell'ammortizzatore che controllano gli scuotimenti della ruota indotti dal profilo del fondo stradale. B) In telefonia, braccio di selettore, elemento meccanico mobile, comandato elettromagneticamente, che permette di realizzare la selezione di una delle vie di connessione corrispondenti a uno o più terminali di contatto presenti sul banco di contatto cui si affaccia il selettore. Il contatto elettrico del braccio con il banco viene generalmente realizzato tramite lamelle di contatto (braccetti) che sono disposte nella parte terminale del braccio e generalmente collegate a terminali fissi del selettore mediante un cordoncino di conduttori di particolare flessibilità e resistenza. C) Parte terminale delle aste rette e curve di un carattere tipografico.

8) In meccanica, braccio di un vettore rispetto a un punto è la distanza del punto dalla retta di applicazione del vettore; braccio di un vettore rispetto a una retta r è la minima distanza tra r e la retta alla quale appartiene il vettore; braccio di una coppia è la distanza tra le rette cui appartengono i due vettori componenti.

9) In astronomia, uno dei rami che si dipartono dal nucleo di una galassia a spirale.

10) In marina, ciascuna delle manovre correnti utilizzate per bracciare i pennoni delle navi a vele quadre. I bracci, uno all'estremità di dritta e l'altro a quella di sinistra, di ciascun pennone, prendono da questo il nome (braccio di maestra, braccio di gabbia, ecc.). Anche struttura fissata esternamente allo scafo di una nave nella zona poppiera per sostenere un albero portaelica laterale.