budèllo

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sm. (pl. le budèlla, rar. le budèlle, nel senso 1; i budèlli negli altri sensi) [sec. XIV; latino botellus, propr., salsiccia].

1) Canale dell'intestino umano e animale; al pl., l'intestino intero e anche le interiora degli animali macellati usate come cibo; in tale particolare senso è comune il dim. budelline. Le budelline di pollo brodettate erano una tipica specialità laziale, oggi però in disuso. Le budelline d'agnello ripiene sono un alimento di largo uso in Grecia e nell'Italia meridionale. Popolare: riempirsi le budella, rimpinzarsi, mangiare a crepapelle; sentirsi torcere le budella, provare un intenso disgusto; sentirsi tremare le budella, avere una gran paura; cavar le budella a qualcuno, ferirlo mortalmente al ventre.

2) Filo molto resistente ricavato dall'intestino degli ovini usato una volta per le suture chirurgiche e ancora oggi per farne corde di strumenti musicali, reti per racchette da tennis, ecc.

3) Estens., tubo lungo e sottile di vario materiale e anche qualsiasi altro oggetto che possa somigliare a un budello anatomico: i budelli di gomma delle ruote. Fig., luogo, passaggio stretto, angusto, scuro, più lungo che largo; vicolo: per visitare le grotte bisogna attraversare un budello sotterraneo.

4) Budello pollinico, estroflessione tubolare del granulo di polline che si sviluppa quando questo giunge a contatto dello stilo (dell'ovulo nelle Gimnosperme). Il budello pollinico (anche tubetto pollinico) penetra nei tessuti dello stilo e dell'ovario fino a raggiungere il sacco embrionale, e attraverso questo condotto i nuclei spermatici fecondano l'oosfera e il nucleo secondario.