buratto

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sm. [sec. XIII; voce settentrionale derivata prob. dal latino burra, stoffa rustica di lana].

1) Tela rada e quasi trasparente, bruna o bianca o anche colorata, usata come fondo per ricamo in bianco o in sete colorate nei sec. XVI-XVII. Anche stoffa di lana molto leggera, che tinta in rosso o nero è usata soprattutto per l'abbigliamento ecclesiastico.

2) Arnese domestico o macchina industriale che serve per separare la farina dalla crusca o, più generalmente, per dividere in due o più parti, in base a un criterio di grandezza, gli elementi costituenti una determinata miscela di granuli (semi o farine) di diverse dimensioni. Può funzionare con movimento oscillante, e allora è costituito da uno o più telai agenti da setacci, oppure con movimento rotatorio, e in questo caso l'organo lavorante consta di un cilindro opportunamente forato. I buratti usati per materiali di grossa pezzatura vengono detti più propriamente crivelli. Per estensione, assunto come insegna e simbolo dell'Accademia della Crusca, indica la funzione di selezionamento e controllo linguistico che essa svolgeva in passato. Fig., rumore continuo, fastidioso: “Sentivo un buratto negli orecchi” (Fucini); anche persona ciarliera, chiacchierone.

3) Antico, bersaglio su base mobile che i cavalieri dovevano colpire in corsa nelle giostre.

4) Altro nome della barilatrice.

5) In tecnologia meccanica, buratto a vibrazione, macchina per sbavare e lucidare particolari meccanici in grandi quantità, costituita da una vasca anulare metallica rivestita di gomma, contenente i pezzi da lavorare e il materiale abrasivo. La vasca è mantenuta in vibrazione da un dispositivo meccanico; la vibrazione, trasmessa per attrito dal rivestimento in gomma al contenuto della vasca, gli imprime un moto spiroidale che ne provoca il rimescolamento e l'avanzamento, in modo da uniformare al massimo lo sfregamento tra i pezzi da sbavare e il materiale abrasivo. La lavorazione può essere fatta a secco o a umido; raggiunta la finitura richiesta, i pezzi vengono scaricati sfruttando il moto di avanzamento impresso dalla vibrazione.