butìrrico

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agg. (pl. m. -ci) [sec. XIX; da butirro]. Acido butirrico, acido alifatico di formula CH₃–CH₂–CH₂–COOH contenuto nel burro come trigliceride (butirrina) e in diversi oli animali e vegetali come estere esilico e ottilico. L'acido butirrico libero è un componente normale del sudore; è presente inoltre nei muscoli e si forma in quantità notevoli nel corso della fermentazione butirrica dell'amido e di altri carboidrati. Per sintesi viene preparato a partire dall'aldeide crotonica. È un liquido incolore, con odore caratteristico di burro rancido, solubile in alcol, poco nell'acqua. In natura si riscontra anche l'acido isobutirrico

contenuto in forma libera nelle carrube e nell'olio di arnica e come estere isobutilico nell'olio di croton e di camomilla. L'acido butirrico viene impiegato come decalcificante nella concia dei pellami e come materiale di partenza per la sintesi di esteri profumati (butirrati). Questi ultimi trovano applicazione come aromatizzanti in profumeria e nell'industria dolciaria, meno frequentemente per la preparazione di lacche e vernici. § Aldeide butirrica, composto organico di formula CH₃CH₂CH₂CHO, che si ottiene a partire dall'aldeide acetica o dal butanolo. L'aldeide butirrica fornisce, per reazione con alcol polivinilico, prodotti usati per vetri di sicurezza e, per condensazione con fenolo, resine per stampaggio e per vernici. È nota anche una forma isomera, (CH₃)₂CHCHO, che viene usata per la preparazione dell'acido pantotenico. § Per la fermentazione butirrica vedi fermentazione.

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