Lessico

sm. [sec. XVI; dal greco kósmos, ordine, mondo]. L'universo, inteso come insieme ordinato e armonico: “arcana armonia del cosmo” (Bacchelli); in filosofia, il termine appare per la prima volta negli scritti pitagorici. Per estensione, lo spazio extraterrestre: viaggi di astronauti nel . In fisica e in astronomia, lo studio del cosmo, inteso come Universo, ovvero come totalità di universi fisicamente possibili, è oggetto della cosmologia.

Religione

Nella fenomenologia storico-religiosa, un “ordine universale”, cioè la concezione della realtà come complesso armonico in cui ogni elemento sia in relazione con gli altri e quasi al servizio di una stessa idea direttrice. La concezione del cosmo varia da una religione all'altra. Al di là delle differenti concezioni (che da sole basterebbero a distinguere una religione dall'altra), la formulazione di un cosmo risponde sempre alla necessità di comprendere culturalmente la realtà naturale, di per sé priva di significato (o di valori) e perciò incomprensibile (non integrabile in quel sistema di valori che costituisce una cultura). In tal senso il cosmico equivale per lo più al “culturale”, così come il precosmico equivale al “naturale”. § La religione greca ci ha tramandato una concezione relativamente statica del cosmo: per essa è “ordinato”, e dunque positivo, ciò che è compiuto, perfezionato, realizzato; mentre è negativo l'incompiuto (o indefinito) in quanto non-perfetto e non-reale. Al Cosmo (come pienezza attuale) veniva contrapposto, quale condizione precosmica, il Caos, inteso come vuotezza e al tempo stesso potenzialità. La dialettica aristotelica tra potenza-materia e atto-forma rendeva bene la concezione religiosa greca: la condizione precosmica è la materia informe allo stato potenziale, mentre il cosmo è la forma attuata. Una concezione del tutto opposta a quella greca (statica) è quella dinamica che informa la più antica religione dell'India. Qui il cosmo (rta) è un fluire ordinato che certe immagini ci presentano come il corso di un fiume, rispetto al quale diventa pre-cosmico o a-cosmico, o anti-cosmico, qualsiasi ostacolo che ne impedisca lo scorrimento. Un esempio diverso ci offre la religione egiziana, in cui prevale l'immagine di un “equilibrio” cosmico. La misura dell'equilibrio era data da Maat, dea e idea cosmica fondamentale, parola (e dunque concezione) intraducibile nei nostri termini, il cui significato oscilla tra “verità”, “giustizia” e “ordine”.

Bibliografia

Autori Vari, Symbolisme cosmique et monuments religieux, Parigi, 1953; U. Bianchi, Teogonie e cosmogonie, Roma, 1960; M. Eliade, Mito e Realtà, Torino, 1966; idem, Il mito dell'eterno ritorno, Torino, 1968; Fang Li Zhi, Li Shu, Xian, La creazione dell'universo, Milano, 1990.

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