cùneo

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sm. [sec. XIV; dal latino cunĕus].

1) Attrezzo prismatico a sezione triangolare in acciaio impiegato per spaccare tronchi, pietre, ecc. Il cuneo è una macchina semplice costituita da un prisma a base quadrata o rettangolare con sezione verticale a forma di triangolo isoscele. Viene utilizzato per trasmettere sulle superfici inclinate delle forze di maggiore entità di quelle applicate sulla base. Infatti, detto α l'angolo al vertice del cuneo e F la forza agente sulla sua base, la forza che il cuneo esercita sui fianchi è R=F/2 sin α.

2) In sensitometria, cuneo ottico, lastra trasparente, ricoperta di materiale via via sempre più opaco, utilizzata per determinare la curva di sensibilità di una pellicola fotografica .

3) Con rif. alla forma dell'attrezzo: A) in geologia, cuneo composto, struttura derivante dall'associazione di un sistema di faglie i cui piani sono convergenti inferiormente verso una linea unica; cuneo listrico, struttura di grandi dimensioni compresa fra due piani di taglio convergenti a forma di cuneo, determinata da spinte tangenziali. Tali elementi tettonici tendono a sovrapporsi durante la deformazione scivolando gli uni sugli altri e sul substrato autoctono dando luogo a tipiche falde di ricoprimento. B) In meteorologia, area di alta pressione che si diparte da un anticiclone in cui le isobare presentano una disposizione a V. Nel cuneo il tempo è generalmente sereno con atmosfera limpida e venti deboli; spesso il cuneo è successivamente sostituito da un'area di bassa pressione che segnala l'arrivo di un ciclone. C) In anatomia, piccolo lobo che occupa la parte posteriore della faccia mediale di ciascun emisfero cerebrale.