calderùgia

sf. [da calderugio, nome toscano del cardellino]. Nome comune usato per indicare l'erbacea annua Senecio vulgaris della famiglia Composite (Asteracee), detta anche erba calderina o verzellina. Cosmopolita, frequente lungo le strade e i muri, nei terreni incolti e negli orti; alta 10-40 cm, possiede fusto eretto, un po' ramoso in alto, con foglie carnosette, pennato-incise, sinuate, ondulato-dentate e appena spinescenti; i fiori, molto piccoli, sono raccolti in capolini gialli dapprima cilindrici poi poco espansi. Veniva impiegata in erboristeria come emmenagogo e sedativo uterino.

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