Lessico

sf. [sec. XIV; dal latino tardo carentía, da carēre, mancare]. Mancanza, insufficienza, deficienza: carenza di viveri, di tecnici qualificati.

Medicina

È la mancata o la deficiente assunzione di principi nutritivi. La carenza è nutritiva primitiva quando risulta insufficiente la quota alimentare globale; è un fenomeno rilevabile in numerose popolazioni durante i periodi di guerra o di gravi catastrofi naturali, o in singoli individui in disagiate condizioni economiche. È nutritiva secondaria quando gli alimenti introdotti sono teoricamente sufficienti, ma si determinano talune condizioni (esagerata richiesta da parte dell'organismo di alcuni principi alimentari; aumentata eliminazione degli stessi attraverso le vie urinarie; turbe digestive; malattie del tratto gastrointestinale; vomito, diarrea, dispepsie; malattie endocrine) per cui risulta deficiente l'apporto di qualche sostanza essenziale. In relazione alla mancanza di singoli elementi alimentari (protidi, glucidi, lipidi, sali, acqua, vitamine) le carenze si distinguono in protidica, glucidica e lipidica. La carenza protidica è determinata essenzialmente da alimentazione troppo povera di carne, latte, legumi, da malattie da gravidanza, dalla crescita corporea, dall'eccessiva eliminazione di proteine a causa della presenza di essudati, ecc.; si manifesta con astenia, dimagramento, edemi, anemia e ritardato sviluppo corporeo. La carenza glucidica, da insufficienza alimentare, si manifesta clinicamente con astenia, vertigini, mialgie, ipoglicemia, chetosi. La carenza lipidica, da insufficienza alimentare (bambini allattati troppo a lungo con latte sgrassato), da alterato assorbimento per insufficienza pancreatica esterna, da insufficienza biliare, ecc., si manifesta clinicamente soprattutto con dimagramento, astenia, anemia, edemi. La terapia delle forme carenziali tende soprattutto a equilibrare l'apporto alimentare sia attraverso un aumento quantitativo e qualitativo degli alimenti sia utilizzando preparati farmaceutici che contengano protidi, lipidi e glucidi necessari. Se la carenza è secondaria a una malattia si deve dapprima eliminare quest'ultima e quindi intervenire con una terapia ricostituente. La carenza di vitamine è detta avitaminosi.

Patologia vegetale

È la mancanza o l'insufficienza nel terreno di qualche elemento chimico la cui presenza, in forma assimilabile, è necessaria al normale sviluppo delle specie vegetali ivi viventi, generalmente costituite da piante coltivate. A seconda degli elementi mancanti questa deficienza provoca stati patologici caratterizzati da sintomi diversi: nanismo, disseccamento delle foglie, clorosi, riduzione dell'attività meristematica, ecc. In particolare, la carenza di potassio nei vigneti provoca il rossore della vite.

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