carnìvoro

agg. [sec. XVI; dal latino carnivŏrus, composto di caro carnis, carne e vorāre, divorare]. Che si nutre esclusivamente o prevalentemente di carne: animale carnivoro; come sm., mammifero appartenente all'ordine Carnivori. Piante carnivore, piante dotate di apparati atti a catturare piccole prede animali e ad assimilarne i residui organici al fine di migliorare e completare la propria nutrizione . I dispositivi prensili possono essere di tre tipi: ascidi o analoghi organi ottenuti da opportune trasformazioni delle foglie e agenti passivamente come trabocchetti in cui la preda viene a cadere rimanendo intrappolata; organi prensili capaci di catturare piccoli animali con movimenti a scatto operati attivamente dalla pianta; secrezioni vischiose di diversa natura distribuite su organi tentacolari appositamente adattati per impaniare la preda. In genere le piante carnivore sono piante munite di clorofilla e quindi capaci di vita autotrofa, che, trovandosi a vegetare su terreni poveri di sostanze azotate, integrano la loro nutrizione con proteine animali.

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