clava

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; dal latino clava].

1) Robusto bastone, stretto all'impugnatura e con l'altra estremità più grossa, usato un tempo come arma; nella mitologia era simbolo di Eracle.

2) Attrezzo ginnico di legno duro, a forma di bottiglia (peso da 1 a 3 kg), usato per esercizi collettivi di oscillazione, di circonduzione, ecc. Se ha dimensioni inferiori (500 g) è detto clavetta.

3) Male della clava, malattia di molte Graminacee pratensi perenni sia spontanee sia coltivate, detta anche mal della mazza o conocchia e mal della tifa. È causata dalla specie fungina Epichloë tiphina, che produce uno stroma cilindrico attorno alle guaine fogliari più giovani, che finisce per interrompere lo sviluppo delle parti apicali e delle infiorescenze.

4) In zoologia, clava sensitiva, sinonimo di ropalio.

Etnologia

Dopo il bastone, la clava è l'arma più antica: esemplari costituiti da un bastone con infissa una testa biconica in pietra sono noti fin dal Neolitico; bastoni con un'estremità nodosa (clava-bastone) sono utilizzati da Boscimani, Australiani e alcune tribù del Chaco brasiliano. Esistono clave semplici e composte: tra le prime, ricavate da un solo pezzo di legno, quelle a testa sferica, a pagaia, a becco, a pannocchia, a fungo, a spatola tipiche della Melanesia e della Nuova Guinea; fusiformi (tra i Niloti), a testa arrotondata (tra i pastori dell'Africa orientale), con testa quadrangolare (tra gli Amazzonici), a gomito (tra gli Australiani). Le clave composte, con testa appesantita da una pietra, sono diffuse nella Nuova Guinea, nella Nuova Britannia, nelle isole Salomone, in Perú, in Cile e in Argentina fra gli Indios, fra gli Indiani della Prateria, del Sud-Est, del golfo del Messico (Dakota, Comanche, Shoshone, Caddo, ecc.).

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