Lessico

sf. [sec. XIV; dal latino conferentía, neutro pl. del ppr. di confĕrre, conferire].

1) Discorso tenuto di fronte al pubblico su un argomento culturale o sociale: tenere un ciclo di conferenze.; una conferenza molto applaudita.

2) Riunione di persone per trattare argomenti importanti; in particolare, riunione di rappresentanti politici di vari Paesi per discutere problemi di interesse comune: la conferenza sul disarmo. Conferenza stampa, intervista concessa a più giornalisti riuniti.

3) Organo collegiale: Conferenza internazionale del lavoro;, associazione cattolica per l'assistenza dei poveri.

4) Ant., confronto.

5) In Internet, ambito di discussione in linea sfruttato per lo scambio di messaggi, informazioni, opinioni, ecc. su un determinato argomento. Chi intende prendere parte a una conferenza non è costretto necessariamente a rimanere in linea, ma carica quanto gli occorre e off line, cioè non collegato, legge il testo e prepara eventuali risposte, che verranno inviate a destinazione in occasione di un successivo collegamento.

Diritto canonico: la conferenza episcopale

Organismo nel quale i vescovi di una determinata nazione o territorio esercitano congiuntamente il loro ministero pastorale per l'incremento della religione in forme di apostolato appropriate alle circostanze. A essa prendono parte tutti gli ordinari dei luoghi di ciascun rito, compresi i coadiutori e gli ausiliari. Ogni conferenza deve avere un proprio statuto approvato dalla Santa Sede e, in casi determinati, le sue deliberazioni possono assumere valore giuridico (decreto Christus Dominus del Concilio Ecumenico Vaticano II).

Diritto internazionale: le conferenze internazionali

Riunioni di rappresentanti ufficiali di più Stati per regolare, nelle varie materie, conflitti d'interessi a livello di Stati o per instaurare nuove forme di collaborazione internazionale. Esse sono mondiali se riguardano tutti gli Stati (per esempio, le conferenze che hanno deciso l'istituzione della Società delle Nazioni e dell'ONU), oppure si limitano a determinate potenze (per esempio, il Congresso di Vienna). Le norme che regolano queste conferenze hanno carattere tradizionale e debbono la loro origine prima a quanto stabilito dal Congresso di Vienna. La conferenza non costituisce un organo della comunità internazionale o un soggetto internazionale a sé, ma è piuttosto “una riunione di organi degli Stati partecipanti”: se avviene fra capi di Stato si chiama conferenza al vertice; se a medio livello si dice conferenza dei ministri degli Esteri o degli ambasciatori, ecc. In senso stretto si dice conferenza diplomatica quella che comporta la partecipazione di più soggetti internazionali (Stati, organizzazioni internazionali intergovernative, ecc.). La convocazione di una conferenza avviene attraverso i canali diplomatici. Essa può avere carattere periodico in forza di un precedente accordo internazionale. Ogni conferenza ha un proprio regolamento che stabilisce fra l'altro se la stessa debba avere carattere pubblico o privato. La votazione avviene con la maggioranza semplice o qualificata. Trattati o convenzioni in essa stipulati entrano in vigore dopo la ratifica dei singoli Stati partecipanti secondo la costituzione vigente in ognuno di essi. Nel Novecento, conferenze importanti sono state quelle dell'Aia (1907), di Parigi (1919; 1946-47; 1990), di Genova (1922), di Locarno (1925), di Monaco (1938), di Bretton Woods (1944), di San Francisco (1945), di Yalta (1945), di Bandung (1955), di Ginevra (1958), di Helsinki (1975).

Religione

Conferenze cristiane e interconfessionali: conferenza cristiana per la pace, protestante, periodica, fu fondata a Praga nel 1958 dai rappresentanti del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Nel 1959 entrò a farne parte la Chiesa Ortodossa Russa. È considerata il miglior punto d'incontro tra le Chiese dell'Est e quelle dell'Ovest europeo. Conferenza di Beirut (22-27 aprile 1968): agì come conferenza mondiale delle Chiese cristiane cattoliche, protestanti e ortodosse, trattando i temi della cooperazione delle nazioni per la pace e lo sviluppo. L'interesse di questa conferenza è dato dall'asserzione dell'esistenza di un intimo rapporto tra la responsabilità sociale del cristiano e la sua fede spirituale. Conferenza di Zagorsk (URSS, 1-4 luglio 1969): conferenza delle Chiese e Associazioni dell'URSS “sulla pace e i problemi essenziali del nostro tempo”; presieduta dal patriarca Alessio, con la partecipazione di 180 delegati e osservatori, sancì ufficialmente la collaborazione tra Stato sovietico e Chiesa ortodossa russa. Conferenza di Kyōto (16-21 ottobre 1970): conferenza mondiale sul tema “la religione e la pace”, con la partecipazione di rappresentanti delle dieci maggiori religioni del mondo. I risultati più importanti sono raccolti in tre rapporti: disarmo, sviluppo, diritti dell'uomo; e in tre risoluzioni: Vietnam, razzismo sudafricano, Medio Oriente. La conferenza ha posto le basi per una fruttuosa collaborazione tra le varie religioni del mondo. § Conferenze mondiali protestanti. Riunioni periodiche che, a seconda dei temi trattati, si dividono in: conferenze di vita e azione, che si occupano di problemi sociali ed economici nei confronti della Chiesa; conferenze di fede e disciplina, che trattano delle questioni disciplinari e dottrinali; conferenze mondiali missionarie, che trattano dell'espansione missionaria protestante e hanno carattere dottrinale ed ecumenico. Le conclusioni delle conferenze, prima di avere autorità, vengono sottoposte alle singole Chiese, che sono libere di accettarle, modificarle, respingerle.

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