cosacco

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Lessico

sm. e agg. (pl. m. -chi) [sec. XVIII; dal russo kazák che risale al turco-tartaro qazaq, nomade].

1) Sm., nome con il quale i Russi designavano i cavalieri nomadi della steppa fra il corso medio e inferiore del Dnepr e del Don.

2) Agg., proprio dei Cosacchi: cavalleria cosacca, danze cosacche.

Storia

I Cosacchi erano, verso la fine del Medioevo, i Tatari della steppa, ma accanto a essi nel sec. XV comparvero i Cosacchi russi, anch'essi avvezzi alla libertà, a vivere di caccia, di pesca, di brigantaggio; nel sec. XVI la popolazione della steppa si accrebbe per l'afflusso di contadini sfuggiti alla tirannia dei grandi proprietari e alla fine del sec. XVI una parte di questa popolazione si era già stabilizzata. Centro dei Cosacchi del Dnepr era la Zaporožskaja Seč (sede d'oltre le cascate), sita su alcune ben difendibili isole del fiume; centro dei Cosacchi del Don fu prima Razdor, poi Čerkassk. Ataman si diceva il capo supremo di ciascuno dei due gruppi di Cosacchi i cui poteri erano, in tempo di guerra, molto ampi, mentre in pace, il governo era nelle mani di un'assemblea; la struttura sociale era egualitaria. Valorosi guerrieri, lottarono a lungo contro Turchi e Tatari; tra il sec. XVI e il XVII entrarono nell'orbita della monarchia polacca, che ne fece “registrare” una parte e ridusse tutti gli altri allo stato di contadini. Con il sec. XVII, i Cosacchi si piegarono al giogo di Mosca, diminuì il nomadismo, s'ingrandirono le città. In complesso, i Cosacchi del Dnepr identificarono la loro sorte con quella dell'Ucraina, oscillante fra Russia e Polonia con qualche conato d'indipendenza. I Cosacchi del Don invece, dopo aver strappato ai Turco-Tatari la fortezza di Azov (1637), persero gradatamente la loro autonomia di fronte all'avanzata moscovita; ricchi però d'iniziativa, emigrarono in parte verso il Volga, l'Ural, la Siberia, dove furono assai utili alla colonizzazione russa. Nei sec. XVIII e XIX gli uni e gli altri vennero utilizzati dal governo russo a scopi militari. Formazioni di cavalleria cosacca si opposero, fino al 1928 ca., alla rivoluzione bolscevica; più tardi però fecero parte dell'Armata Rossa e si segnalarono in molte azioni, particolarmente durante la seconda guerra mondiale.

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