covare

Indice

v. tr. e intr. (ind. pr. cóvo) [sec. XIII; latino cubāre, giacere].

1) Tr., di Uccelli e altri animali ovipari, trasmettere alle uova, tenendole sotto di sé, il calore necessario allo sviluppo dell'embrione e alla successiva nascita dei piccoli. Fig., custodire con gelosa cura una persona o una cosa: covare i propri figli, il proprio danaro; covare con gli occhi qualcuno o qualche cosa, guardare fissamente con amore o con intenso desiderio. Anche racchiudere nel proprio animo, alimentare dentro di sé: covare una speranza, un progetto, la ribellione; covare rancore; covare una malattia, averla in incubazione: sto covando l'influenza. Loc.: covare le lenzuola, poltrire a letto; covare la cenere, starsene oziosamente accanto al fuoco.

2) Intr. (aus. avere), fig. annidarsi, star celato, esser latente: il risentimento covava nel suo cuore; “eran venuti espressi avvisi... che in quell'esercito covasse la peste” (Manzoni); covare sotto la cenere, del fuoco che, pur essendo acceso, non divampa, o di sentimento ancor vivo che sembra spento; gatta ci cova!, c'è sotto un mistero o un inganno.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora