decàlogo

sm. (pl. -ghi) [sec. XIV; dal greco dekálogos, da déka, dieci+lógos, parola]. L'insieme dei dieci precetti dati da Dio a Mosè secondo l'antica tradizione testamentaria. Per estensione, l'insieme delle norme che, anche in numero superiore a dieci, regolano attività, comportamenti, ecc. § Il Decalogo, o i Dieci Comandamenti, costituisce la legge fondamentale d'Israele e una delle più importanti della Chiesa. Nell'Antico Testamento appare in due versioni: Esodo 20,1-17 e Deuteronomio 5,6-21, con lievi, ma importanti varianti nelle motivazioni dei singoli comandamenti e nella successione degli oggetti cui si riferiscono: per esempio, il Deuteronomio antepone la donna agli animali e alla casa, l'Esodo la classifica fra questi. Socialmente più avanzata, la versione del Deuteronomio parrebbe dunque la più recente, ma quella dell'Esodo è, come mostra il contesto, un'ovvia interpolazione, mentre quella del Deuteronomio s'inserisce naturalmente nel contesto in questione. In origine il Decalogo doveva consistere di frasi brevi e lapidarie come “non uccidere, non rubare” e in questa forma nulla s'oppone che risalga all'epoca di Mosè.

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