disabilità

La condizione di chi presenta durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nella società sulla base dell’uguaglianza con gli altri. Tale definizione, stabilita dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (2006), è integrata dall’obiettivo di «promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e favorire il rispetto per la loro intrinseca dignità». L’ONU impone inoltre agli Stati di adottare misure immediate, efficaci ed adeguate allo scopo di: sensibilizzare la società nel suo insieme, anche a livello familiare, sulla situazione delle persone con disabilità, accrescendo il rispetto per i loro diritti e la loro dignità; combattere gli stereotipi, i pregiudizi e le pratiche dannose, compresi quelli fondati sul sesso e l’età, in tutti gli ambiti; promuovere la consapevolezza delle capacità e i contributi delle persone con disabilità.
La definizione di disabilità è andata incontro a diversi cambiamenti negli ultimi decenni. La classificazione ICIDH (International Classification of Impairments Disabilities and Handicaps), messa a punto nel 1980 dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) distingueva una sorta di passaggio consequenziale tra: menomazione (perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione psicologica, fisiologica o anatomica), disabilità (qualsiasi limitazione della capacità di agire conseguente a uno stato di menomazione) e handicap (svantaggio a seguito di disabilità o menomazione). In questo modo, la disabilità veniva intesa come uno svantaggio personale, mentre l'handicap rappresentava lo svantaggio sociale della persona con disabilità.
Il nuovo standard ICF (International Classification of Functioning, Disability and Healt), introdotto dall’OMS nel 2001, contribuisce ad articolare meglio le difficoltà funzionali della persona, defininendo la disabilità come il risultato di una complessa relazione tra salute, fattori personali e ambientali e, conseguentemente, determinando la necessità di un'integrazione tra l'intervento sanitario e quello sociale. Ai concetti sostanzialmente medici dell’ICIDH, si sostituiscono quindi quelli più complessi di Funzioni corporee, Strutture Corporee, Fattori ambientali, Attività e Partecipazione. Il nuovo standard, evitando di focalizzarsi sugli aspetti patologici, mira quindi a descrivere lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti di quotidianità (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere tutte le difficoltà che nel contesto di riferimento possono causare difficoltà.
Nel 2010 in Italia è stato istituito l'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, un organismo istituito ai sensi dell'art. 3 della legge 3 marzo 2009, n. 18 e presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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