discréto

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agg. [sec. XIII; dal latino discrētus, pp. di discernĕre, separare].

1) Che sa ben discernere i limiti delle proprie azioni, quindi moderato, non esigente, non importuno, non invadente: sei stato discreto nelle tue richieste; una persona discreta, un cameriere discreto; in particolare, che sa tacere, mantenere un segreto: un confidente discreto. Di azione, che rivela senso dei limiti, moderazione: la richiesta era più che discreta; un'allusione poco discreta.

2) In giudizi di valore, abbastanza soddisfacente, capace, riuscito: il viaggio è stato discreto; un discreto cantante; lo spettacolo ha avuto un esito discreto; quantitativamente sufficiente: c'è stata una discreta partecipazione.

3) Per estensione, di luogo, solitario, appartato: una zona discreta del parco; fig., tenue, non violento: tinte, luci discrete.

4) Anticamente, che sa ben discernere, avveduto, accorto.

5) Nel linguaggio scientifico, l'opposto di continuo. In fisica, spettro discreto è sinonimo di spettro a righe, cioè discontinuo. In matematica, l'idea intuitiva sottostante è l'isolabilità di ogni elemento in un insieme. Tale idea può essere precisata in diversi modi. Un insieme ordinato totalmente si dice discreto (la qualifica deve essere, a rigore, attribuita all'ordinamento invece che all'insieme stesso) se ogni elemento ha un precedente immediato e un successivo immediato, così come accade nell'ordinamento naturale degli interi, ma non in quello dei razionali. Una topologia su un insieme si dice discreta se ogni punto possiede un intorno nel quale non cadono altri punti, cioè se ogni punto è isolato.

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