drùida o drùido

sm. (pl. -i) [sec. XIII; dal latino druídae-ārum]. Sacerdote delle popolazioni celtiche. I druidi formavano una specie di casta e per questo furono assimilati ai brahmani dell'India. Vi sono altre analogie: come i brahmani, i druidi, oltre a esplicare incombenze liturgiche, erano i depositari della sapienza tradizionale e pertanto accudivano all'educazione dei giovani. I druidi riconoscevano una specie di capo supremo, eletto di volta in volta. Esistevano luoghi sacri destinati alle loro riunioni e qui essi esercitavano anche la funzione giudiziaria di arbitri delle controversie. Erano esentati dalla guerra e dal pagamento di tributi. Erano sottoposti a un lungo ciclo d'istruzione, durante il quale imparavano a memoria un gran numero di versi contenenti la sapienza tradizionale. Il druidismo, sopravvissuto per molto tempo alla dominazione romana, fu abolito dall'imperatore Claudio.

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