elmétto

sm. [sec. XIV; dim. di elmo]. Elmo più leggero privo di visiera e di goletta. Dapprima usato solo per parata, successivamente venne adottato dai cavalieri anche in guerra. Era il copricapo di quei nobili che, non ancora armati cavalieri, non potevano indossare l'elmo. Andato in disuso, l'elmetto fu riadottato durante la prima guerra mondiale con varie fogge e da allora è rimasto in dotazione presso tutti gli eserciti. Tipi particolari di elmetto sono usati anche in lavori pericolosi (nelle miniere, pozzi petroliferi, ecc.) per proteggere il capo. § A partire dalla Grande Guerra è stato realizzato in ferro acciaioso, acciaio, acciaio al nichel-cromo o in altre leghe, mentre esperimenti con materiali ceramici o compositi hanno avuto inizio sin dai primi anni Settanta. Alla fine degli anni Ottanta veniva adottato da vari eserciti, fra i quali quello italiano, un elmetto caratterizzato da un leggero paraorecchie-paranuca che, ricordando quello usato dai tedeschi nella seconda guerra mondiale, è stato genericamente ribattezzato Fritz. A seconda dei modelli è realizzato in kevlar, materiali ceramici e/o fibre aramidiche, che assicurano in tutti i casi una protezione alla penetrazione balistica diretta o all'offesa di schegge o materiali di rimbalzo sicuramente superiore a quella delle leghe metalliche precedentemente impiegate.

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