epitèlio

sm. [sec. XVIII; da epi-+greco thēlḗ, capezzolo]. Tessuto che riveste la superficie esterna del corpo e le cavità interne degli organismi animali e vegetali pluricellulari. È costituito da cellule di forma geometrica e regolare, separate da scarsa sostanza intercellulare, disposte in uno o più strati (epitelio semplice ed epitelio stratificato); oltre alla funzione di rivestimento (epitelio di rivestimento), può avere anche attività secretiva ghiandolare (epitelio ghiandolare) o di ricezione di stimoli esterni (epitelio sensoriale). Spesso le cellule epiteliali sono provviste alla superficie libera di cilia o flagelli (epitelio ciliato), come negli epiteli epidermici di molti animali acquatici o nelle cellule di rivestimento degli organi respiratori. In base alle caratteristiche e alla disposizione delle cellule, può essere inoltre distinto in epitelio pavimentoso (con cellule piatte), epitelio cubico, cilindrico, prismatico (secondo la forma degli elementi cellulari), epitelio pigmentato (se le cellule contengono pigmenti), epitelio di transizione (con cellule che cambiano forma), tipico della vescica. Durante lo sviluppo embrionale il tessuto epiteliale deriva in larga misura da endoderma ed ectoderma e in misura minore dal mesoderma. In botanica, il termine si riferisce allo strato epidermico.

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