epossìdico

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agg. (pl. m. -ci) [da epossido]. Anello o gruppo epossidico, anello triatomico costituito da un atomo di ossigeno collegato a due atomi di carbonio:

Le resine epossidiche sono polimeri termoindurenti caratterizzati dalla presenza di almeno due gruppi epossidici per molecola in grado di essere reticolati. I composti di partenza sono tra i più svariati, ma tutti provenienti dalla reazione di una sostanza portante gruppi ossidrilici e un'altra con gruppi epossidici; tra le prime risaltano il bisfenolo A, il resorcinolo, il glicerolo, e tra le seconde l'epicloridrina. La fase di reticolazione è attuata per omopolimerizzazione tramite la reazione tra i gruppi funzionali epossidici, catalizzata da ammine terziarie, o per cross-link tramite reazione tra i gruppi epossidici e ammine primarie o secondarie. Alla massa di reazione sono sempre additivati modificanti per impartirne particolari proprietà: composti di cloro e bromo per l'antinfiammabilità; polivinilformale per aumentarne le proprietà adesive; polimeri polisulfurici per aumentarne la flessibilità; diluenti vari (olio di pino, dibutilftalato) per diminuire la viscosità della massa prima della reticolazione; caricanti (silicato di alluminio e di magnesio, silice, mica, quarzo) per diminuirne il costo. Le resine epossidiche presentano elevatissima resistenza alle basse temperature (fino a -55 °C) e all'acqua, discreta resistenza agli acidi, scarsa infiammabilità, elevato potere adesivo, ottimo isolamento elettrico. Sono usate per vernici e adesivi, rivestimenti di materiali metallici, stampaggio di pezzi con inserti di componenti elettronici.

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