esemplare

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agg. e sm. [sec. XIV; dal latino tardo exemplāris, da exemplum, esempio, modello].

1) Agg., che serve, che si offre come esempio: condotta esemplare; padre esemplare; castigo esemplare, tale da dissuadere dal compiere ancora l'azione per cui è stato inflitto. In particolare, nella filosofia antica, causa esemplare, modello esistente in sé e al quale la causa efficiente si conforma per produrre un dato effetto: per esempio le Idee platoniche. Oggi il termine è caduto in disuso.

2) Sm., persona o cosa che può servire come modello: quell'uomo è un esemplare di virtù; per estensione, animale o cosa tipico del proprio genere: uno splendido esemplare di leone. In particolare, ciascuna copia di un libro, di una incisione e simili; esemplare d'obbligo, termine con il quale si indicano le copie di uno stampato che il tipografo o l'editore devono consegnare allo Stato. In Italia la legge, dal 2006, prescrive la consegna di quattro copie: due vanno all'archivio nazionale della produzione editoriale (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e Vittorio Emanuele II di Roma), due all'archivio della produzione editoriale regionale in cui ha sede il soggetto obbligato al deposito legale.

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