Lessico

agg. e sm. [sec. XIV; dal latino aetērnus].

1) Agg., che non ha mai avuto principio e non avrà mai fine, riferito in particolare a Dio e alle cose divine: Padre eterno, la prima persona della Trinità; il fuoco eterno, l'inferno; vita eterna, quella che, secondo la religione cristiana, segue alla morte del corpo.

2) Imperituro, immortale, che dura a lungo: la città eterna, Roma.

3) Interminabile, lungo e noioso: un discorso eterno.

4) Sm., ciò che non avrà mai fine: sperdersi nell'eterno; in eterno, per tutta l'eternità; in particolare, Dio: invocare l'Eterno.

Filosofia: eterno ritorno

L'espressione eterno ritorno ricorre in Nietzsche per indicare la concezione della storia come accadere dell'accaduto, rinascere del già nato, essere del già stato. Questa dottrina, molto diffusa nell'antichità come concezione ciclica della storia, ha avuto prima di Nietzsche il massimo esponente in Eraclito. Con essa Nietzsche voleva però sottolineare un caposaldo della sua filosofia: la tendenza del mondo a riaffermarsi, ad accettarsi nella sua immediatezza, con piena esclusione di ogni riferimento a fini o valori immanenti o trascendenti.

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