eurìstica

sf. [sec. XIX; dal tema del greco heurísko, pensare]. Settore della ricerca, parte dell'epistemologia e del metodo scientifico, che si propone di favorire l'accesso a nuovi sviluppi teorici o scoperte empiriche. L'euristica di una teoria si propone di indicare quali sono le possibilità da approfondire allo scopo di formare una teoria progressiva, che possa cioè seguire uno sviluppo empirico in grado di prevedere fatti ancora sconosciuti al momento della sua elaborazione. Presa coscienza del fatto che lo sviluppo delle scienze avviene in maniera diseguale e sotto la spinta di fattori eterogenei (cambiamenti teorici, risultanze empiriche impreviste, mutamenti culturali), il mondo scientifico è concorde nel non definire una singola teoria dell'euristica; gli studi in materia vengono piuttosto concentrati nell'ambito delle singole scienze o teorie: si ha così un'euristica della fisica, un'euristica della biologia e così via. L'euristica delle scienze intesa in senso generale continua comunque a essere una questione sostanzialmente teorica o terminologica: le euristiche più generali proposte raggiungono infatti un livello di astrazione tale da renderle decisamente poco rilevanti dal punto di vista operativo.

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