farnochinóne

sm. Fattore vitaminico antiemorragico chimicamente derivato dell'1,4-naftochinone. È detto anche vitamina K₂. È una sostanza naturale isolata per la prima volta nella farina di pesce putrefatta, nella quale si forma in seguito a fermentazione batterica. Viene prodotta in forti quantità dal Bacterium coli e da altri componenti della flora batterica intestinale dell'uomo e di altri mammiferi. È un composto cristallino solubile nei solventi organici, stabile al calore, ma rapidamente inattivato dalla luce e dalle soluzioni alcaline. Al pari delle altre vitamine antiemorragiche (fillochinone, menadione, ftiocolo, ecc.) ha notevole importanza fisiologica, in quanto permette la biosintesi epatica della protrombina e della proconvertina, fattori indispensabili per la coagulazione del sangue. Nell'uomo l'intero fabbisogno di farnochinone è garantito dall'attività della flora batterica intestinale. Nel caso che questa venga alterata o distrutta, come per esempio per effetto di prolungate terapie antibiotiche, possono instaurarsi stati di ipovitaminosi K₂, che si manifestano sotto forma di sindromi emorragiche. Deficit della coagulazione si hanno pure in casi di ridotto afflusso di bile nell'intestino (ittero da occlusione), essendo i sali biliari indispensabili per l'assorbimento intestinale del farnochinone.

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