geyser

s. inglese usato in italiano come sm. Sorgente termale zampillante a intermittenza. Nei geyser l'acqua è prevalentemente di origine freatica mentre il calore è fornito dall'ascesa di vapori surriscaldati e anche, ma in modesta quantità, di gas come solfuro di idrogeno e anidride carbonica, dovuti ad attività vulcanica secondaria. Quando in profondità, per riscaldamento dovuto ad apporto di vapori e gas vulcanici ad alta temperatura, l'acqua che si è raccolta nel condotto raggiunge la temperatura di ebollizione, superiore al valore normale per via della notevole pressione idrostatica, l'intera colonna d'acqua soprastante viene spinta verso l'alto: ciò provoca, in seguito alla diminuzione di pressione, la repentina ebollizione di tutta l'acqua surriscaldata e la sua conseguente violenta emissione. Dopo il getto, il condotto si riempie nuovamente di acqua per ricaduta di quella precedentemente scagliata e per apporto freatico, a temperatura nettamente inferiore a quella di ebollizione necessaria per l'insorgere del fenomeno: l'apporto di altri vapori e gas vulcanici caldi però ne consente la ripetizione. Il tempo fra due emissioni successive dipende dalla velocità con cui il condotto viene riempito d'acqua e dalla quantità e temperatura dei gas vulcanici, e può variare da pochi minuti a molti giorni; normalmente, inoltre, in una stessa area aumenta nel tempo in conseguenza dell'affievolirsi dell'attività vulcanica. Intorno all'orifizio terminale (cratere) del condotto di raccolta e di ascesa delle acque e dei vapori, si depositano via via, con le successive eruzioni idrotermali, delle incrostazioni minerali, prevalentemente silicee (geyserite) a forma di edificio tronco-conico o cilindrico. I geyser sono diffusi in Islanda, nel Parco Nazionale di Yellowstone (USA) e nella Nuova Zelanda; numerosi geyser si trovano inoltre in Giappone, Indonesia, California, ecc.

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