iniziativa

sf. [sec. XIX; dal francese initiative]. Prima idea, primo impulso, decisione da cui prende inizio un'attività; l'attività stessa: iniziativa benefica, culturale; prendere l'iniziativa, farsi promotore di qualche cosa; conservare l'iniziativa, imporre la propria tattica, il proprio gioco, in modo da costringere gli avversari a una semplice attività difensiva. Per estens., capacità di mettere in atto, di avviare cose nuove; intraprendenza: uomo senza iniziativa; negli affari ci vuole spirito d'iniziativa. In particolare: A) iniziativa legislativa, predisposizione e presentazione di un progetto di legge a una delle due Camere: il progetto deve essere redatto in articoli e nelle debite forme giuridiche e prima di passare alla discussione in aula deve superare un lungo iter. La Costituzione riconosce il diritto d'iniziativa legislativa al governo, ai singoli membri del Parlamento, al corpo elettorale, ai consigli regionali, al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro. B) Iniziativa pubblica, azione intrapresa dai pubblici poteri per tutelare o promuovere attività economiche. È una manifestazione dell'intervento dello Stato nell'economia. C) Iniziativa privata (o libera iniziativa), disposizione a promuovere attività economiche da parte di operatori privati. Talvolta s'intende anche il complesso di tali attività. Teorizzata ed esaltata dagli economisti classici quale meccanismo propulsore dell'economia, l'iniziativa privata non è mai stata la sola protagonista della vita economica neppure durante il periodo di massima diffusione dei principi liberistici (e, insieme, di massima espansione del capitalismo privato), cioè quella compresa fra la fine del sec. XVIII e l'inizio del XX. D'altra parte il progressivo venir meno del suo ruolo va attribuito sia al fenomeno della concentrazione industriale, che ha incrinato il principio della libera concorrenza, sia al deteriorarsi nella realtà e nella teoria economica della fiducia nel mercato come meccanismo riequilibratore.