ipofosforóso

agg. [sec. XIX; da ipo-+fosforo+-óso]. Acido ipofosforoso, composto chimico di formula H₃PO₂. Si ottiene generalmente decomponendo i suoi sali, gli ipofosfiti, con un acido forte, per esempio trattando l'ipofosfito di bario con acido solforico e separando per filtrazione il solfato di bario che precipita dalla soluzione. A loro volta gli ipofosfiti si formano, accanto alla fosfina, per reazione tra il fosforo bianco e la soluzione acquosa di una base forte. L'acido ipofosforoso purissimo è un solido cristallino bianco, igroscopico e solubilissimo in acqua, che la presenza di una piccola quantità di acqua basta a trasformare in un denso sciroppo: quest'ultimo rappresenta la forma commerciale del composto. Riscaldato oltre i 100 ºC l'acido ipofosforoso si decompone in fosfina e acido fosforico. Dei suoi tre atomi di idrogeno uno solo ha carattere acido e può cioè venir sostituito dai metalli. L'acido ipofosforoso e i suoi sali presentano proprietà riducenti e, per esempio, precipitano sotto forma di metalli liberi, il rame, l'oro e l'argento dalle soluzioni dei loro sali.

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