isotipìa

sf. [sec. XIX; dal greco isótypos, di ugual forma]. Fenomeno presentato da due elementi o composti che cristallizzano nella stessa classe di simmetria con rapporti parametrici delle celle elementari molto vicini, ma i cui ioni sono abbastanza differenti da non consentire la reciproca sostituzione. Le sostanze isotipe non danno cioè origine a cristalli misti e ciò distingue l'isotipia dall'isomorfismo; presentano isotipia, per esempio, il cloruro di sodio e il solfuro di piombo, entrambi cristallizzati nella classe di massima simmetria del sistema monometrico con i lati della cella elementare, cubica a facce centrate, quasi uguali; il carbonato di calcio e il nitrato di sodio, cristallizzati nella classe scalenoedrica ditrigonale e con parametri assiali e angolari della cella elementare romboedrica vicinissimi.

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