kino-glaz

(cine-occhio), movimento cinematografico sorto in URSS nei primi anni Venti e teorizzato da D. Vertov, che ne fu il maggiore esponente e animatore con una serie di articoli e di manifesti programmatici ospitati nel 1923 dalla rivista di MajakovskijLef. Più perfetto dell'occhio umano, il “cine-occhio” (ossia la cinepresa) reclama l'abolizione della letteratura e del teatro, essendo sceneggiatura e attori ostacoli deformanti e ingombranti che si frappongono, nel cinema “borghese”, tra la visione del cineasta e la realtà. Con tale metodo i kinoglazy o kinoki montarono la rivista Kino-pravda, realizzarono cinepoemi e cinesinfonie ed esercitarono un potente e duraturo influsso sul cinema sovietico e mondiale. Tale influsso è sopravvissuto per molti anni nelle varie scuole documentaristiche e d'intervento sociale.

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