Lessico

(raro laberinto), sm. [sec. XIV; dal greco labýrinthos, tramite il latino labyrinthus].

1) Leggendaria costruzione architettonica dell'antichità caratterizzata da un intrico di stanze e corridoi tale da rendere difficile l'orientamento e l'uscita: il labirinto di Minosse.

2) Per estensione, qualsiasi edificio a pianta complessa: un labirinto di stanze. Anche giardino costituito da un insieme di siepi e di viali strutturati in modo molto intricato. Fig., situazione difficile, imbroglio.

3) Gioco enigmistico consistente nel rintracciare l'unico possibile percorso continuo che, in uno schema grafico a contorni geometrici segnato da linee tortuose che delimitano le vie da percorrere, congiunge l'entrata e l'uscita del “labirinto”.

4) In anatomia, cavità dell'orecchio interno costituita da una parte ossea e una membranosa.

5) In psicologia, test dei labirinti, test di efficienza intellettiva proposto nel 1919 dallo psicologo americano S. D. Porteus (è anche noto come Porteus Maze Test), consistente in una serie di labirinti stampati su fogli, di difficoltà progressiva, su cui il soggetto deve tracciare la soluzione.

6) In etologia, congegno costituito da un insieme di pareti che delimitano un corridoio principale e un certo numero di corridoi laterali, anch'essi eventualmente ramificati, che si dipartono dal primo; è particolarmente usato per lo studio dell'apprendimento da parte degli animali, effettuando test che consistono nel rilevare la velocità con cui un animale, che viene posto all'inizio del corridoio principale, apprende a compiere un determinato percorso al termine del quale trovi una ricompensa, in genere in forma di cibo.

7) Con accezioni specifiche nel linguaggio tecnico e scientifico: A) negli impianti nucleari, percorso di accesso a una zona ad alta reattività, costituito da blocchi schermanti per protezione dalle radiazioni. B) In acustica, labirinto acustico, tipo di cassa acustica facente parte di altoparlante e contenente internamente dei setti divisori che permettono di migliorare le caratteristiche dell'altoparlante alle basse frequenze. C) Nella tecnica, dispositivo di tenuta usato soprattutto per impedire fughe di fluido nell'accoppiamento tra un organo fisso e un albero rotante. È costituito da una serie di anelli di forma opportuna, montati sui supporti e sull'albero.

Mitologia

Il mito del labirinto che Minosse, re di Creta, aveva fatto costruire da Dedalo per custodire il Minotauro, secondo i più ricorderebbe un tipo di edificio a uso sacrale che sarebbe menzionato dalla lineare B (una delle scritture cretesi) sotto la forma di da-pu-ri-to; in base a una probabile connessione etimologica con la lábrys, la “doppia ascia”, che ricorre nella simbologia sacrale cretese, è stato inteso come il “luogo della lábrys”.

Archeologia

L'archeologia propende per vedere in questo “luogo della lábrys” la reggia-palazzo minoica (per esempio il palazzo di Cnosso). Raffigurazioni geometriche con vari tipi di labirinti si ritrovano in monete cretesi dei sec. IV-III a. C. L. sono ricordati anche in grotte presso Nauplia, a Lemno e a Samo, a Hawārah (Egitto) nel tempio funerario di Amenemhat III, a Chiusi nel sotterraneo della tomba di Porsenna. Labirinti incisi o costruiti di età preistorica sono in Irlanda, Gran Bretagna, Finlandia, ecc. Nell'oinochóe etrusco-italica della Tragliatella (sec. VII a. C.) a un labirinto rotondo viene associata la parola truia, forse indicante il ludus Troiae, giochi funebri dei giovani troiani in onore di Anchise. Il motivo del labirinto quadrato, talora chiuso da mura turrite e con la rappresentazione del Minotauro al centro, è frequente nei mosaici romani.

Simbologia

L'ingresso nel labirinto avrebbe il valore di un'iniziazione e il percorso tortuoso avrebbe la funzione simbolica di difesa del “centro” sacro, che così sarebbe inaccessibile ai non iniziati. I rituali labirintici dell'iniziazione avrebbero anche lo scopo di insegnare all'iniziando il cammino che dovrà percorrere nella regione dei morti. Una conferma viene dal mito indonesiano della danza Maro: danza a spirale, quale anticipazione del difficile percorso che gli uomini dovranno seguire per raggiungere il regno dei morti ed essere riportati in vita dalla regina degli inferi. Il labirinto dal sec. IV entrò a far parte anche della simbologia cristiana: in alcune chiese medievali (Ravenna, S. Vitale; Chartres, cattedrale) il motivo iconografico del labirinto, rappresentazione del tormentato cammino che l'anima deve percorrere per giungere a Dio, ricorre in decorazioni pavimentali. Nel tardo Rinascimento e soprattutto in epoca barocca il labirinto, come complessa architettura di siepi delimitanti sentieri tortuosi nei quali il visitatore si avventura, assunse significato insieme ludico e decorativo come episodio del giardino all'italiana (Strà, villa Pisani; Roma, palazzo Altieri; Hampton Court) e prese il nome di dedalus.

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